12 Settembre 2025
/ 12.09.2025

Giù le mani dalla natura: 200 mila cittadini firmano l’appello

Una mobilitazione senza precedenti per fermare qualsiasi tentativo di smantellare le leggi che tutelano la natura: le firme raccolte in appena 10 giorni

In appena dieci giorni, 196.118 cittadini europei hanno fatto sentire la loro voce contro l’indebolimento delle normative ambientali. La campagna #HandsOffNature, promossa da BirdLife Europe, ClientEarth, European Environmental Bureau e WWF Europa, ha mobilitato quasi 200 mila persone che hanno inviato un messaggio diretto alla Commissione europea: fermare qualsiasi tentativo di smantellare le leggi che tutelano la natura.

La “semplificazione” che preoccupa

Alla fine di luglio, Bruxelles ha aperto una consultazione pubblica sulla riduzione degli oneri amministrativi in campo ambientale. Un obiettivo presentato come “semplificazione”, ma che secondo ambientalisti e cittadini rischia di tradursi in un indebolimento delle salvaguardie, proprio nel momento in cui sarebbero più necessarie. Dietro il linguaggio della burocrazia, denunciano le associazioni, si nasconde la possibilità di dare più spazio agli interessi industriali a scapito della protezione di specie e habitat.

L’affluenza alla consultazione ha superato ogni aspettativa: quasi 200 mila messaggi hanno ribadito l’urgenza di difendere la natura per le generazioni presenti e future, proteggere la salute pubblica, prevenire deforestazione e inquinamento, e consolidare i progressi raggiunti grazie alle direttive europee. “I cittadini europei vogliono difendere l’ambiente e il loro messaggio alla Commissione è forte e chiaro: non toccate la natura e le leggi che ci permettono di avere acqua pulita, aria pulita e cibo sano”, ha dichiarato la coalizione #HandsOffNature, ricordando che le norme europee hanno creato innovazione e certezza giuridica.

L’Italia fanalino di coda

Il richiamo è particolarmente urgente per l’Italia, che detiene il primato in Europa per numero di procedure di infrazione ambientale: 23 quelle attive. Un segnale evidente delle difficoltà del nostro Paese nel rispettare le regole comuni. Più che un alleggerimento normativo, sottolineano le organizzazioni, serve un rafforzamento dell’attuazione delle leggi esistenti. Ritardi e inadempienze hanno costi alti, economici e sociali, che ricadono soprattutto su comunità e territori.

La Commissione europea dovrà ora elaborare i riscontri della consultazione e presentare, entro la fine del 2025, un provvedimento Omnibus in materia ambientale. Nel frattempo, il WWF Italia e le altre sigle della coalizione annunciano che continueranno a vigilare e a chiedere con forza che le tutele non vengano indebolite.

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