03.12.2024
Business, Cronaca, Istruzione, Salute, Società
Google trova vita nell’accessibilità digitale
A Milano, “Accessibility Discovery Center” nella sede di Google. Un innovativo spazio concepito per promuovere la partecipazione attiva di persone con disabilità in ogni aspetto della società. “Non è solo una questione tecnica, ma un diritto umano fondamentale”. L’innovazione.
L’accessibilità è un tema molto importante per il mondo della tecnologia, anche per gli incredibili mezzi che oggi sono a disposizione per le persone diversamente abili. E un ulteriore passo importante è stato compiuto con l’apertura dell’Accessibility Discovery Center nella sede di Google a Milano, ovvero un innovativo spazio concepito per promuovere l’accessibilità e la partecipazione attiva di persone con disabilità in ogni aspetto della società. L’ADC nasce con un obiettivo ambizioso ma fondamentale: abbattere le barriere fisiche, digitali e sociali che ancora oggi limitano la piena partecipazione delle persone con difficoltà. Il centro si propone di essere un laboratorio di idee e soluzioni, dove professionisti, istituzioni, aziende e cittadini possono collaborare per creare un futuro più equo e accessibile: «L’accessibilità non è solo una questione tecnica, ma un diritto umano fondamentale», ha dichiarato all’inaugurazione Maria Rossi, direttrice del centro. Ma cosa offre in concreto l’Accessibility Discovery Center? Lo spazio è dotato di strutture all’avanguardia e offre una vasta gamma di servizi pensati per soddisfare le esigenze di diverse tipologie di pubblico. Tra le principali caratteristiche la possibilità di effettuare esplorazioni interattive per comprendere le sfide quotidiane affrontate dalle persone con disabilità e di scoprire le tecnologie più innovative per superarle; la partecipazione a laboratori e workshop su temi come il design inclusivo, l’accessibilità digitale e la comunicazione senza barriere; la consulenza personalizzata con un team di esperti a disposizione di aziende e istituzioni; aree di co-creazione dedicati alla collaborazione tra sviluppatori, designer, educatori e utenti finali per progettare soluzioni su misura.
L’ADC di Google, insomma, non si limita a essere un luogo fisico, ma aspira a diventare un modello replicabile a livello globale. E mira a influenzare positivamente il modo in cui il mondo affronta le questioni legate all’accessibilità: «La vera innovazione si trova nella capacità di ascoltare e coinvolgere chi vive in prima persona determinate realtà – ha sottolineato ancora Maria Rossi – solo così possiamo progettare soluzioni che rispondano davvero ai bisogni di tutti». Per questo al lancio era presente anche Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale ETS, chiamata a presentare “Pathway Companion”, una piattaforma innovativa di apprendimento con tutoring intelligente che supporta educatori, docenti e caregiver e facilita il percorso di crescita di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali. Finanziata da da Google.org (in collaborazione con Fondazione Don Carlo Gnocchi, ITLogiX e Università degli Studi di Roma Tre) si basa su tre motori di intelligenza artificiale che individuano il materiale didattico e il percorso di studi per personalizzare al massimo le necessità di chi la utilizza. In modo da rompere la barriera definitiva con il mondo.