3 Dicembre 2024
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Ambiente, Cronaca, Economia, Sostenibilità

I geologi ambasciatori dell’ambiente a Bruxelles

03.12.2024

La lotta al cambiamento climatico parte dal rafforzamento della competitività europea attraverso il contributo delle scienze geologiche. La Federazione europea dei geologi presenta all’UE il suo manifesto: investire nella geologia in termini di sviluppo sostenibile prospetta un ritorno moltiplicato per mille. Riscontri e pareri responsabili.

È un appello che arriva da Bruxelles quello lanciato dalla Federazione europea dei geologi (Efg), pronti a giocare la loro parte all’interno della lotta al cambiamento climatico. Durante il dialogo con le istituzioni tenutosi a novembre, infatti, la comunità scientifica ha illustrato il proprio manifesto politico, all’interno del quale si propone un rafforzamento della competitività europea proprio attraverso il contributo delle scienze geologiche.

Ma quale sostegno potrebbe apportare la comunità scientifica dei geologi? A spiegarlo è David Govoni, presidente della Efg: «I geologi sono il punto di partenza dell’intero processo nella supply chain. Nelle materie prime sono il punto di partenza della pianificazione territoriale. Investire nella geologia offre un ritorno fino a mille volte dell’investimento». Più nello specifico, come si legge nel manifesto, le competenze dei geologi contribuiscono alla realizzazione di molteplici Obiettivi di sviluppo sostenibile, quali la gestione delle risorse, garantendo un’estrazione sostenibile; protezione ambientale, attraverso l’ideazione di strategie che riducano l’inquinamento; la riduzione dell’impatto del cambiamento climatico, attraverso la comprensione del fenomeno e la proposta di soluzioni politiche, e, con approcci corretti, la riduzione del rischio di catastrofi naturali.

Un punto fondamentale, poi, riguarda l’approvvigionamento energetico. Infatti, nonostante si siano registrati dei miglioramenti sull’import energetico nel corso del 2024, l’Unione europea continua ad essere fortemente dipendete da Paesi terzi, soprattutto per quel che riguarda il gas naturale e il gas naturale liquefatto. Ma una forte dipendenza si registra anche per le materie prime indispensabili per tecnologie-chiave nella transizione energetica, come per esempio il silicio fondamentale per la costruzione di pannelli solari. A tal proposito, Janos Szanyi, coordinatore Efg Pe Geothermal ha spiegato il ruolo cruciale che potrebbe giocare la geotermia in questo scenario: «È necessario un maggiore investimento nell’innovazione per raggiungere i nostri obiettivi. E la geotermia è un candidato principale per diversificare l’approvvigionamento energetico. Entro il 2050 dovrebbe coprire più del 35% delle forniture di riscaldamento dell’Europa».

Insomma, quello della Federazione europea dei geologi non è solo un manifesto che mette nero su bianco i contributi concreti che la comunità dei geoscienziati possono fornire all’Unione europea e ai suoi cittadini, ma anche, come ha sottolineato Rudi Ruggeri, consigliere del Consiglio nazionale geologi, un appello per essere ascoltati e coinvolti nei processi decisionali.

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