6 Gennaio 2025
Milano, 3°

04.01.2025

La sicurezza informatica trascende dall’intervento umano. Il commercio di strumenti deepfake sul dark web è aumentato a dismisura e i cybercriminali stanno sfruttando l’IA generativa e i “Large Language Models” per sviluppare attacchi innovativi. Serve programmare una linea difensiva per maggiore resilienza aziendale e pubblica. Focus.

Come combattere i pericoli che arrivano dall’intelligenza artificiale? La soluzione è semplice: con l’intelligenza artificiale. Cervelli digitali contro, insomma, in una rincorsa continua per la sicurezza informatica che ormai trascende anche dall’intervento umano. O meglio: l’uomo propone (programmando), l’IA dispone. La notizia insomma è che Accenture, la multinazionale americana specializzata in consulenza strategica, ha annunciato l’espansione dei suoi servizi di cybersecurity con soluzioni avanzate basate appunti sull’intelligenza artificiale generativa, pensate per contrastare minacce sofisticate come i deepfake. Una difesa che vuole preparare le aziende alle sfide future, perché già – per esempio – si comincia a parlare di sicurezza quantistica. E un passo cruciale per aiutare le imprese italiane a fronteggiare un panorama di minacce informatiche in costante evoluzione. Lo studio di Accenture che ha portato alle nuove soluzioni ha infatti rivelato che i cybercriminali stanno sfruttando l’IA generativa e i Large Language Models per sviluppare attacchi innovativi. Nel primo trimestre del 2024, il commercio di strumenti legati ai deepfake sul dark web è aumentato del 223%, mentre gli attacchi ransomware (ovvero quelli con cui si bloccano le attività digitali fino a quando non viene pagato un riscatto, solitamente in bitcoin) dopo il lancio di ChatGPT sono cresciuti del 76%. Questo scenario evidenzia la necessità per le organizzazioni di adottare strategie di sicurezza avanzate, basate sull’AI, e contro l’IA, per affrontare minacce in tempo reale.

Marco Molinaro, Security Lead di Accenture per l’Italia e altre aree europee, ha sottolineato come la cybersecurity sia ormai un elemento strategico della resilienza aziendale: «Il 71% delle attività degli analisti di sicurezza può essere automatizzato o potenziato grazie all’IA generativa, migliorando l’efficacia delle difese aziendali. Le nuove soluzioni offerte sono progettate per aumentare la difesa e accelerare la risposta alle minacce». E quindi ecco strumenti come Secure AI Solutions (che Include linee guida per proteggere dati e infrastrutture), Deepfake Protection, Business Cyber Crisis Recovery (una piattaforma cloud che consente il ripristino rapido delle infrastrutture essenziali) e la Quantum Security Suite.

Ma soprattutto l’idea che anche l’epoca dei semplici pirati del web ormai è quasi nostalgia: gli hacker evolvono costantemente le loro strategie grazie a programmi sempre più intelligenti, rendendo difficile contrastarli senza rispondere con la stessa moneta. Diversamente dai software tradizionali basati su database di minacce conosciute, l’IA analizza malware passati, monitora il web per nuove minacce e esamina l’attività dei sistemi, identificando anche pericoli sconosciuti. Questo approccio proattivo permette di rilevare e neutralizzare tempestivamente le minacce emergenti, rafforzando la sicurezza informatica, anche se nulla si può escludere. Perché IA contro IA è una partita che comunque non può avere un vincitore definitivo.

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