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Ambiente, Cronaca

I rinoceronti bianchi tornano da mamma Africa

09.12.2023

Acquistati duemila rinoceronti bianchi da rimettere in libertà. African Parks acquista un terreno che ospita il 15% del totale mondiale a tutela di questa specie animale che rischia l’estinzione. Torneranno tutti nella Savana del Sudafrica.

Tra gli animali che più hanno sofferto la miopia e la crudeltà dell’uomo ci sono sicuramente i rinoceronti bianchi, che in un passato recentissimo hanno rischiato anche pesantemente l’estinzione. Per fortuna a tutela di questo maestoso mammifero ungulato africano si sono create nel tempo diverse associazioni. E una di esse ha dato vita a un’iniziativa che dovrebbe dare nuovo respiro alla sopravvivenza della specie.
Il merito è di African Parks, organizzazione senza scopo di lucro che si batte per il benessere degli animali costretti a vivere in cattività e lontani dal loro habitat naturale. Una delle battaglie dell’associazione riguarda proprio i rinoceronti, il cui numero è sceso dai circa 160mila esemplari del 1970 a una cifra ampiamente inferiore ai 20mila. Le cause di questo crollo sono peraltro da attribuire massicciamente a caccia e bracconaggio, in particolare per l’usanza di utilizzare il loro corno per manufatti di vario tipo.

In passato non era rara, però, un’abitudine altrettanto crudele e se possibile ancora più ingiustificabile: questi pacifici animali erano, infatti, spesso oggetto dei safari. Ed erano quindi cacciati (e uccisi) per meri scopi di intrattenimento.
Tutto ciò ha indotto African Parks ad acquistare all’asta un terreno di 7800 ettari che si trova in Sudafrica, e in cui si allevano ben duemila rinoceronti bianchi. Tutti questi animali, che rappresentano il 15% della popolazione mondiale della specie, saranno liberati nella savana. In particolare, la loro nuova casa diventeranno alcune riserve protette dell’Africa centrale. Luoghi, insomma, in cui l’uomo non può intervenire, e gli animali potranno vivere in libertà e tornare a riprodursi lontano dall’occhio indiscreto della civiltà (o presunta tale).

L’operazione è tanto nobile quanto complessa da realizzare. Ma il motivo una volta tanto non riguarda la burocrazia, dato che l’affare è ampiamente concluso. L’associazione dovrà infatti organizzare con grande attenzione il trasferimento di questi rinoceronti bianchi, animali che soffrono particolarmente il trasporto aereo. L’operazione prenderà quindi il via con tutte le attenzioni e le cautele del caso a inizio 2024.

Peter Fearhead, amministratore delegato di African Parks, ha illustrato con parole chiare lo scopo dell’operazione: «Non intendevamo certo diventare proprietari di un allevamento dove si trovano duemila rinoceronti in cattività. Il nostro imperativo morale, invece, è trovare una soluzione per tutti loro. Vogliamo che abbiano la possibilità di vivere la propria esistenza in un ecosistema adeguato».
African Parks si è detta ottimista sull’obiettivo che la popolazione di rinoceronti bianchi in Africa torni a un totale di 25mila esemplari entro i prossimi 20 anni. Una missione nobile e importantissima, considerando che il rinoceronte bianco meridionale è individuato come «prossimo alla minaccia» di estinzione. Quello settentrionale, purtroppo, è possibile che allo stato selvatico non esista già più (anche se si spera che ce ne siano ancora in Repubblica Democratica del Congo e Sudan del Sud).

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