13.11.2023
«Aumenta la produttività, cala lo stress». È provato che i benefici della presenza di un animale sul luogo di lavoro sono tanti. Si parla di un supporto concreto per l’Uomo. Sono d’accordo pure quelli che non ne possiedono uno.
L’importanza che un animale domestico comporta per il suo padrone è nota a tutti, così quanto è innegabile l’allegria che i nostri compagni a quattro zampe generano anche per amici e parenti. Ma i colleghi del proprio ufficio sarebbero disposti ad adottare lo stesso atteggiamento benevolo? Questa è la domanda che si sono posti i responsabili di un’indagine, i cui risultati hanno dimostrato i benefici di portare sul luogo di lavoro in particolare il proprio cane.
L’indagine prende il nome de «Gli uffici pet-friendly nell’era odierna, post pandemia» e porta la firma dell’istituto di ricerca Swg. A commissionarla è stato invece il Gruppo Mars, che racchiude compagnie come Mars, Royal Canin e AniCura. Il lavoro di queste ultime verte a dimostrare come gli animali possano rappresentare un supporto concreto per l’Uomo, e si propone quindi di rendere le città un luogo ancora più ospitale per i cani.
A partire dagli uffici, dove a quanto pare è ancora raro che siano accettati. Ma a gradire la loro presenza non ci sarebbero i soli proprietari.
Sono, infatti, molto alte le percentuali di coloro che ritengono che un cane in un ufficio migliori l’umore di tutti i lavoratori nel loro complesso (47%), che la sua presenza sia in grado di diminuire lo stress (40%) o sia in grado di incrementare le occasioni di legame tra i colleghi (40%). È importante specificare che queste risposte arrivano da lavoratori che possiedono un cane, ma anche da chi non ne ha uno. C’è anche altro: nel sondaggio i partecipanti sottolineano, infatti, una maggiore creatività (31%), attrattività dell’azienda (30%) e produttività complessiva (27%) quando le porte dell’ufficio sono aperte ai cani.
Sono ovviamente ancora più alte le percentuali dei proprietari di cani che avrebbero piacere a ospitare anche in ufficio il loro animale (64%). Non manca poi chi sostiene che le aziende dovrebbero fare qualcosa di più per organizzarsi in tal senso (48%). E qui non si può che raffrontare questi dati con la realtà attualmente vigente negli uffici italiani.
Gli uffici che in Italia, ora come ora, permettono il libero ingresso ai cani si aggirano in realtà intorno al 10%. Il 27% dei luoghi di lavoro non ha previsto alcuna normativa in materia, mentre i luoghi in cui la loro presenza è sempre proibita arrivano al 55%.
Il motivo è l’opposizione di chi non possiede un cane? Non per forza: il 33% dei lavoratori che non ne hanno uno ha infatti dichiarato che gradirebbe la presenza al lavoro di animali domestici.
Quest’ultima percentuale sembra decisamente bassa, ma è giusto evidenziare che i totalmente contrari presentano grossomodo lo stesso numero (34%). Tra essi, però, molti hanno manifestato la propria disponibilità a cambiare idea nel caso in cui per i cani siano disponibili negli uffici chiari spazi a cui accedere (32%) o politiche di condotta ben stabilite (12%). Il 14% si direbbe favorevole, invece, in presenza della certezza che gli animali in questione si siano sottoposti a tutte le necessarie vaccinazioni.