19.02.2025
La procura di Venezia ha avviato un’indagine sulla battuta di caccia nella laguna veneta a cui ha partecipato Donald Trump Jr., figlio del presidente degli Stati Uniti. L’inchiesta, attualmente contro ignoti, è stata affidata alla pm Daniela Moroni ed è nata a seguito di una denuncia presentata dal consigliere regionale di Europa Verde, Andrea Zanoni, e da alcune associazioni ambientaliste.
Ma cosa è successo realmente? Vediamo i fatti. Lo scorso dicembre, il giovane Trump si è concesso una vacanza a Venezia. Un mese dopo, su un sito specializzato americano, è stato pubblicato un video che lo mostra durante una battuta di caccia in laguna accanto a un cumulo di anatre morte, almeno una appartenente a specie protette. La vicenda ha scatenato polemiche, portando Zanoni a presentare un’interrogazione al Consiglio regionale del Veneto per chiedere chiarimenti. La Regione ha risposto affermando che tutto è avvenuto nel rispetto delle regole, ma senza rendere pubblici i documenti che avrebbero autorizzato la battuta di caccia.
Nei giorni scorsi, i carabinieri forestali hanno effettuato un blitz nella stessa azienda che aveva ospitato la caccia, sequestrando 1.400 corpi di uccelli e 8.500 munizioni. Questo ha portato a una seconda interrogazione da parte dei consiglieri di Europa Verde, che hanno ironizzato sulla vicenda, sottolineando come “grazie a Trump Jr.” sia venuto alla luce un presunto nuovo fenomeno di caccia alle anatre protette. I consiglieri si interrogano inoltre se le armi e le munizioni usate durante la battuta del rampollo Trump siano tra quelle sequestrate dai carabinieri.
Il caso è arrivato anche in Parlamento, dove tredici deputati del Partito Democratico e alcuni di Alleanza Verdi e Sinistra hanno chiesto ai ministri Gilberto Pichetto Fratin e Matteo Piantedosi di riferire in aula sulle eventuali violazioni delle norme da parte di Trump Jr. e sulle responsabilità di chi avrebbe dovuto controllare la regolarità dell’attività venatoria nell’istituto faunistico privato.
La vicenda ha avuto risonanza anche negli Stati Uniti, dove il portavoce del figlio del presidente americano, Andy Surabian, ha dichiarato che non è chiaro se l’anatra in questione sia stata abbattuta dal gruppo Trump o da altri cacciatori.