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Lavoro

Il lavoro che esisterà

31.01.2024

Trovare una nuova occupazione è diventato più complesso di quanto era nel passato. Il mercato è affamato di figure dalle competenze al passo coi tempi. Nel 2030, assisteremo a lavori di cui non sappiamo ancora nulla. Vediamo come la pensa Linkedin.

Se nel 2024 sembra diventato più complesso che in passato trovare un nuovo lavoro, ciò non significa che il mercato non sia alla spasmodica ricerca di professionisti da assumere. La differenza è che le figure oggi più richieste semplicemente non esistevano fino a pochissimo tempo fa. E qualcuno, forse, nemmeno è al corrente della loro nascita. Proviamo quindi a passarle in rassegna: potrebbero rappresentare la svolta per la carriera di qualcuno.
Prima inevitabile considerazione: l’intelligenza artificiale incide sempre di più sul mercato. Addirittura, il Fondo Monetario Internazionale afferma che influenzerà quasi il 40% dei futuri posti di lavoro a livello planetario. In ogni caso, l’intero quadro delle competenze richieste sta vivendo una profondissima evoluzione: secondo LinkedIn solo dal 2015 sono già cambiate di un incredibile 25%. E in vista del 2030 muteranno di un ulteriore 65%.
Su quali ambiti però bisogna cercare di specializzarsi per trovare lavoro nella maniera più agevole possibile già oggi, nel 2024? Risponde sempre LinkedIn, che parte da un dato non da poco: nel nuovo anno addirittura il 61% dei professionisti italiani è alla ricerca di una nuova occupazione.
Innanzitutto il mercato è affamato di ingegneri, con specializzazioni però diverse da quelle tradizionali. Si spazia da quello dei dati a quello del Cloud, da quello della cybersicurezza a quello (immancabile) dell’intelligenza artificiale. Figure professionali nuove di zecca, e rispettivamente inquadrate anche come data, cloud, cyber security e Artificial intelligence (o Machine learning) engineer. Ognuno di questi professionisti ricopre una mansione che, a seconda dei casi, punta ad accrescere efficienza, sicurezza, solidità delle strutture o livello di avanguardia delle aziende. Ma c’è anche altro. In ambito ingegneristico è ambitissima la figura del performance engineer (o ingegnere di pista), incaricato di verificare che prodotti o servizi rispettino i requisiti richiesti. Ma le aziende cercano anche consulenti Cloud e sviluppatori back-end. Questi ultimi permettono a un sito web di funzionare in tutte le componenti non visibili all’utente (come server o database).

Tutte queste professioni sono attualmente “molto maschili”, almeno in Italia (la loro distribuzione per genere raramente supera il 25% per le donne). Per altre figure, però, le percentuali si ribaltano. Parliamo dei responsabili acquisti (Procurement buyer o Procurement specialist), che gestiscono i processi di acquisizione di beni e servizi per conto delle aziende. Dei Medical science liaison, un indispensabile tramite nella comunicazione tra medici e società farmaceutiche. Dei Talent acquisition specialist, che segnalano alle aziende personale da assumere in base agli specifici obiettivi da raggiungere. E soprattutto dei consulenti per la sostenibilità, cruciali per direzionare le organizzazioni in vista dell’ormai indispensabile transizione ecologica. Infine, l’unica professione più “tradizionale”: il fiscalista. Perché i tempi passano, ma il problema di barcamenarsi al meglio tra le tasse non muore mai.

 

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