Il Regno Unito si trova in una situazione critica per quanto riguarda la preparazione agli impatti del cambiamento climatico. Secondo l’ultimo rapporto del Climate Change Committee (Ccc), organismo consultivo indipendente del governo britannico, la maggior parte dei piani di adattamento ai rischi climatici non ha registrato progressi significativi negli ultimi due anni. Il rapporto evidenzia che il Paese non è adeguatamente preparato per affrontare eventi climatici estremi come inondazioni, ondate di calore e incendi boschivi, che stanno diventando sempre più frequenti e intensi. Questo, sottolinea il report, nonostante negli ultimi 24 mesi “il mondo abbia vissuto l’anno più caldo mai registrato, mentre l’Inghilterra ha registrato il periodo di 18 mesi più piovoso di sempre, tra il 2022 e il 2024”.
Rischi crescenti per infrastrutture e popolazione
Il Ccc sottolinea che attualmente 6,3 milioni di proprietà in Inghilterra sono a rischio di inondazione, un numero destinato a salire a circa 8 milioni entro il 2050, un’abitazione su quattro. Anche le infrastrutture sono vulnerabili: oltre un terzo delle ferrovie e delle strade è già esposto al rischio di allagamenti, percentuale che potrebbe aumentare del 50% entro la metà del secolo. Inoltre, più della metà dei terreni agricoli di alta qualità è attualmente soggetta a inondazioni, con prospettive di peggioramento nei prossimi decenni.
Impatto sulla salute pubblica e sull’economia
Le conseguenze del cambiamento climatico si riflettono anche sulla salute pubblica. Il rapporto prevede che i decessi annuali legati al caldo potrebbero superare i 10.000 entro il 2050, rispetto ai 3.000 registrati nel 2022. Sul fronte economico, l’Office for Budget Responsibility stima una possibile riduzione del Pil del Regno Unito fino al 7% entro la metà del secolo a causa dei danni climatici, una perdita significativamente superiore ai costi annuali delle strategie per raggiungere l’obiettivo “net zero”.
Critiche alla mancanza di azione governativa
L’attuale governo, che secondo il rapporto non sta facendo meglio dei suoi predecessori conservatori, deve “prendere sul serio” la situazione e i rischi futuri, ha insistito. “Non abbiamo ospedali, scuole o case di riposo resilienti”, ha deplorato la presidente del Ccc. Nessuno dei settori valutati dal rapporto (agricoltura, approvvigionamento idrico, trasporti, edilizia, ecc.) ha ottenuto un giudizio positivo dagli esperti. Raccomandano quindi di definire obiettivi precisi, rafforzare il coordinamento tra i ministeri e integrare l’adattamento in tutte le politiche, in particolare nel piano di costruzione di 1,5 milioni di alloggi annunciato dal governo.
“Le nostre fattorie sono sott’acqua, i prezzi dei generi alimentari sono alle stelle, le case sono distrutte e i cittadini ne pagano il prezzo”, ha denunciato Greenpeace, mentre Friends of the Earth deplora le “scarse misure attuali” e invita il governo a mettere in atto “un piano ambizioso”.
Necessità di un’azione urgente e coordinata
Il rapporto del CCC raccomanda l’adozione di obiettivi a lungo termine per ridurre il rischio di inondazioni ed erosione costiera, supportati da finanziamenti adeguati. Si sottolinea l’importanza di stabilire standard di resilienza chiari per i nuovi progetti infrastrutturali e di promuovere un piano intersettoriale per gestire i futuri rischi legati al caldo. Inoltre, il comitato evidenzia la necessità di creare un portale per i dati relativi all’adattamento, accessibile alle aziende, per facilitare l’adozione di misure di protezione contro i cambiamenti climatici.