10 Luglio 2025
/ 10.07.2025

Italia, negli ultimi 5 anni boom dei fenomeni estremi: i danni da fulmini moltiplicati per 4

I dati dell’European Severe Weather Database. Aumentano piogge molto violente, grandinate, tempeste e trombe d’aria.

Gli oltre cento morti per le alluvioni in Texas ripropongono il tema degli eventi estremi. Che ovviamente avvengono anche nel nostro Paese, dal punto di vista climatico situato in una delle aree più sensibili, e che sconta a livello di impatti la elevata antropizzazione: la presenza cioè di molti insediamenti umani. Che il cambiamento climatico in atto implichi un aumento degli eventi estremi è stato affermato da molti anni dall’IPCC, e sempre con maggiore probabilità man mano che venivano pubblicati i nuovi rapporti. Ma la realtà spesso va oltre le previsioni. Specialmente negli ultimi dieci anni. 

I dati dell’European Severe Weather Database

Abbiamo analizzato i dati ESWD degli ultimi sei mesi (primo gennaio 2025 – 30 giugno 2025) e il numero degli eventi estremi in Italia è risultato di 987, un dato elevatissimo. È paragonabile a quello del 2023, con 1.077 eventi, e del 2022, con 959. Ma enormemente superiore al 2021 quando furono solo 306, o al 2020, con appena 270, o al 2019 con 423, o al 2018 con 378. Tuttavia è un terzo in meno di quello che si è verificato nello stesso semestre del 2024, quando se ne registrarono ben 1.321.

Tutto bene? Macché. Il dato del primo semestre 2024 è infatti pesantemente influenzato dal fatto che quei sei mesi erano in pieno fenomeno climatologico del “Nino”, che periodicamente sconvolge il clima mondiale per 9/12 mesi di media, innalzando le temperature. Se andiamo a verificare i dati su una scala più ampia emerge infatti il contrario e anche peggio. Nei primi sei mesi degli anni compresi nel quinquennio 2021-2025 gli eventi estremi sono stati 13.457, mentre nel quinquennio precedente il database nello stesso periodo ne registra 4.454. L’aumento è stato quindi del 302%. E questo su un arco di 5 anni che mitiga le normali variazioni anno dopo anno. I dati sono impressionanti. 

Andiamo ora a vedere come è avvenuta questa crescita. Ecco i dati del quinquennio 21-25: 4.418 eventi di precipitazioni estreme, 4.372 di forti grandinate, 3.042 tempeste di vento, 1.222 tornado/trombe d’aria o marine, 421 casi di danni da fulmini. Nei primi sei mesi del quinquennio 2016-2020 i 4.454 eventi estremi registrati sono invece così scomposti: 1.216 di precipitazioni estreme, 1.308 forti grandinate, 1.171 casi di tempeste di vento, 652 tornado/trombe d’aria o marin, 101 casi di danni da fulmini. 

L’Indice Climatico

Qualcosa sta chiaramente succedendo e ragionevolmente il cambiamento climatico. Immettendo più energia in gioco nel sistema climatico fa la sua parte. Gli istituti di ricerca avevano già segnalato un’intensificazione precedente a questi dati.  L’Indice Climatico Attuariale (ACI), ad esempio, è stato sviluppato per conoscere meglio gli eventi meteorologici estremi e i rischi ad essi associati, ed è stato adottato dal CMCC, il Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici.

“In Italia, nel periodo 1999-2018 – aveva scritto il CMCC – l’ACI è aumentato di 0,21 deviazioni standard rispetto ai 20 anni precedenti (1979-1998). Ciò rappresenta un aumento della probabilità del rischio meteorologico estremo di circa il 9%”. Quel 9% in un ventennio pre 2018 è aumentato di gran lunga fino ad un +302% negli ultimi 5 anni (2021-2025) rispetto ai precedenti. Per chi non vuole mettere la testa sotto la sabbia e negare l’evidenza, è un dato da considerare con attenzione. 

CONDIVIDI

Continua a leggere