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Cronaca, Esteri

La marcia verso Mosca finisce con una marcia indietro: Putin abile nel braccio di ferro con Prigozhin

25.06.2023

Sembrava crollare tutto a Mosca nelle ultime 48 ore. Poi la marcia indietro del leader della Wagner, Yevgeny Prigozhin che voleva andare fino in fondo. Nella società russa non contano i sondaggi quanto la capacità di stabilire chi è più forte.

Tutti sono convinti che la mossa tentata dal leader della Wagner, Yevgeny Prigozhin, capace di arrivare a marciare su Mosca salvo ripensarci dopo la mediazione offerta dal presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, abbia avuto comunque il potere indebolire Putin e il suo apparato.

Agli occhi delle democrazie occidentali, e della stessa Ucraina impegnata nel tentativo di riappropriarsi del suo territorio, legittimo ritenere che sia così. Nella sostanza, la strategia adottata da Putin, richiamando a se’ l’alleato bielorusso e scongiurando una guerra civile, potrebbe apparire internamente alla Russa come un atto di legittimazione del potere del Cremlino. Tony Capuozzo ha ricordato, in un intervento televisivo, che nella società russa non contano i sondaggi quanto la capacità di stabilire chi è più forte. E le diplomazie del resto del mondo, nel corso delle 36 ore in cui sembrava che a Mosca tutto stesse precipitando, non sono rimaste semplicemente a guardare. La preoccupazione maggiore ha riguardato la gestione dell’arsenale nucleare russo, che cadendo nelle mani sbagliate potrebbe essere usato in modo catastrofico. Insomma, c’era il rischio – visto dall’Occidente – di cadere dalla padella nella brace.

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