20.05.2024
Il trentennale dalla scomparsa del brasiliano riduce drasticamente il divario tra i top team. Splendido duello prima della vittoria che premia l’olandese Max Verstappen. Cori da stadio per il beniamino del popolo Ferrari Charles Leclerc, ormai secondo in classifica.
Il podio rispecchia gli equilibri a cui la Formula 1 ci ha abituato ampiamente negli ultimi anni, ma qualcosa di diverso c’è eccome. Imola regala una nuova vittoria a Max Verstappen, al terzo exploit consecutivo sul circuito del Santerno, che però arriva con molta più fatica del solito. E lo conferma l’esultanza smodata del campione Red Bull, capace di prevalere di un’incollatura su un Lando Norris, secondo e sempre più minaccioso. Sorride però anche Charles Leclerc, terzo sul podio e ora secondo nel mondiale. Il tutto mentre il pubblico lo acclama come un vero eroe e gli fa capire quanto sia ormai senza confini l’amore degli italiani nei suoi confronti. Era un weekend decisamente particolare quello di Imola, a trent’anni dall’edizione 1994 del Gran Premio di San Marino che costò la vita al compianto Ayrton Senna, appena 24 ore dopo la scomparsa di Roland Ratzenberger sulle stesse curve. L’intera marcia di avvicinamento alla gara si era consumata nel ricordo del grande campione, con Sebastian Vettel che aveva ricoperto egregiamente il ruolo di narratore delle sue immortali imprese per vecchie e nuove generazioni. C’era però anche da capire quali siano gli equilibri in pista della Formula 1 di oggi, e le risposte in tal senso sono arrivate più chiare che mai.
Imola ci racconta che il divario tra i top team si è ridotto in maniera drastica, con McLaren e Ferrari entrambe in grado di giocarsela con una Red Bull non più irraggiungibile. Al contempo, però, abbiamo capito una volta per tutte che Verstappen è un campione meritevole, e non un noioso vincitore seriale agevolato solo da un mezzo troppo superiore agli altri. Tanto da aver vinto un Gran Premio dell’Emilia-Romagna guidando una monoposto che, per una volta, non era la migliore in pista. È stato così dal sabato, concluso in pole position solo grazie alla provvidenziale scia di Hulkenberg. Ed è stato così anche in gara, quando le gomme hard montate dai big a fine Gran Premio hanno permesso a Norris di recuperare quasi sei secondi a Verstappen negli ultimi 13 giri. Solo 78 millesimi hanno impedito alla McLaren di avere il DRS nell’ultimo passaggio, con un sorpasso in vetta che appariva ormai alla portata. Tanto che Max ha festeggiato il successo con i suoi meccanici con un entusiasmo che non mostrava da anni. E Leclerc? Terzo al traguardo, il pilota Ferrari aveva brevemente sognato di insidiare proprio Norris, commettendo però una piccola quanto decisiva sbavatura: un lungo alla Variante Gresini nel momento più favorevole della gara. Poco male: con Perez ottavo c’è il sorpasso nel mondiale, con una Red Bull a -6 punti e l’altra che resta a +48. Ma sembra certamente più avvicinabile (l’ha battuta anche Carlos Sainz, finito quinto dietro a Piastri solo per una strategia poco azzeccata). Ultima ma non per importanza, la nota per il pubblico: Imola ha dedicato cori da stadio a Leclerc per tutto il dopogara e intonato l’inno di Mameli prima di un podio che prevedeva altra musica. Ma la voglia di Formula 1 degli italiani è chiara, e le speranze di divertirsi finalmente ci sono.