Se vi piacciono i fenomeni celesti, il 2 agosto 2027 è una data da cerchiare in rosso. Quel giorno il Sole sparirà dietro la Luna per 6 minuti e 23 secondi, una durata eccezionale per un’eclissi solare totale: circa tre volte una “normale”. Il numero viene da calcoli astronomici confermati da osservatori e agenzie spaziali internazionali.
Attenzione però a non esagerare con i superlativi: non sarà l’eclissi più lunga in assoluto della storia della Terra (alcune eclissi preistoriche, secondo i calcoli degli astronomi, hanno superato i sette minuti), ma sarà la più lunga del XXI secolo e una delle più estese mai osservate in epoca moderna. Che non è poco, anzi.
Perché durerà così tanto
La spiegazione è tutta nella geometria celeste. Il 2 agosto 2027 Terra, Luna e Sole saranno allineati in modo quasi perfetto. In più, la Luna si troverà relativamente lontana dalla Terra, mentre il nostro Pianeta sarà vicino all’afelio, quindi al punto più distante dal Sole. Cioè la Luna apparirà “giusta giusta” per coprire completamente il disco solare, e lo farà con calma, senza fretta.
Dall’Italia lo spettacolo sarà solo parziale, quindi niente notte in pieno giorno. L’eclissi totale sarà invece ben visibile in Nord Africa e Medio Oriente, dove il cielo si spegnerà davvero per oltre sei minuti.
Un club molto esclusivo
Eclissi così lunghe sono rarissime. In media, una totale dura meno di due minuti. Per trovare qualcosa di paragonabile bisogna tornare indietro nel tempo o guardare eventi molto selezionati.
Nel 1999, l’eclissi totale visibile in gran parte dell’Europa – Italia compresa, anche se non al massimo – durò poco più di due minuti ed è rimasta impressa nella memoria collettiva.
Nel 2017, la “Great American Eclipse” attraversò gli Stati Uniti da costa a costa, con una durata massima di circa 2 minuti e 40 secondi, diventando un evento mediatico globale.
Nel 2024, un’altra eclissi totale in Nord America ha superato i quattro minuti, ma siamo comunque lontani dai sei abbondanti del 2027.
E poi c’è l’eclissi del 1919, famosa non per la durata ma per le conseguenze scientifiche: osservandola, l’astronomo Arthur Eddington confermò una previsione della relatività generale di Einstein. Un caso in cui il buio ha fatto luce sulla fisica moderna.
Guardare il cielo, ma con giudizio
L’eclissi del 2027 sarà quindi un evento astronomico di primo piano, destinato a entrare nei libri e nei documentari. Anche se dall’Italia non sarà totale, varrà la pena osservarla – sempre con filtri adeguati, perché il Sole non perdona distrazioni.
Insomma, non sarà la più lunga di sempre, ma sarà abbastanza lunga da ricordarci una cosa semplice: ogni tanto il cielo riesce ancora a stupirci, senza bisogno di effetti speciali. Basta alzare gli occhi. E sapere quando farlo.
