21 Maggio 2024
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Cronaca, Scienza e tecnologia

L’Italia Paese modello nella convivenza di voli civili e militari

21.12.2023

Per la prima volta in Italia un aeromobile dell’Aeronautica Militare, a pilotaggio remoto, vola su rotte dedicate esclusivamente al traffico aereo civile. È il primo passo per una integrazione nel rispetto dei protocolli di sicurezza nell’uso dello spazio aereo. Un modello organizzativo unico a livello internazionale.

Per la prima volta, un aeromobile a pilotaggio remoto (APR) dell’Aeronautica Militare ha volato nello spazio aereo nazionale utilizzando le stesse rotte normalmente dedicate al traffico aereo con pilota a bordo. È accaduto nella giornata del 20 dicembre, quando un MQ-9 Predator B del 32° Stormo dell’Arma Azzurra, gestito da Controllori del Traffico Aereo Militari, in sinergia con l’Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac) e il supporto operativo di Ente Nazionale Assistenza al Volo (Enav), ha completato con successo la missione sperimentale, una delle prime e più avanzate in ambito europeo.

Si tratta di un importante passo in avanti nel processo di revisione della normativa nazionale che regola la circolazione degli aeromobili militari a pilotaggio remoto, ponendo l’Italia all’avanguardia tra i primi Paesi in grado di sviluppare protocolli basati sulla coesistenza con il traffico aereo commerciale. Finora, infatti, come previsto dalle attuali procedure e regole del traffico aereo, i voli con aeromobili militari a pilotaggio remoto si sono svolti all’interno di spazi aerei riservati. La sperimentazione pianificata e condotta dall’Aeronautica Militare in sinergia con l’Enac rappresenta una forma di coordinamento civile-militare volta alla integrazione degli APR nello spazio aereo nazionale. Negli ultimi due decenni l’Aeronautica Militare ha sviluppato e affinato le tecnologie di gestione e controllo del volo condotto con impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto nell’ambito delle operazioni di sicurezza e difesa.

La pluriennale collaborazione con l’Enac ha favorito progressivamente la ricerca di massima fruibilità dello spazio aereo ed è sfociata nell’accordo sottoscritto lo scorso mese di novembre per dare corso alla specifica attività di sperimentazione. L’esperienza maturata degli APR è diventata di fondamentale importanza per le missioni di ricognizione e sorveglianza, anche a supporto di altri dicasteri, concorrendo ad attività di pubblica sicurezza, di protezione civile e di monitoraggio ambientale.

Va ricordato che nel 2004 l’Italia è diventata il primo Paese europeo a regolare l’utilizzo degli spazi aerei per garantire le molteplici attività condotte da APR militari, ponendosi come riferimento in materia di certificazione, regolamentazione e gestione operativa. E oggi è in grado di garantire la sicurezza delle operazioni di volo nel rispetto del principio dell’uso flessibile dello spazio aereo. Ciò avviene grazie al protocollo operativo concordato tra Enav e il Comando della Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare, per il coordinamento dei servizi forniti dai controllori del traffico aereo militari e i centri di controllo d’area civili, che danno vita a un modello organizzativo unico a livello internazionale.

Credito fotografico: Ufficio Comunicazione dello Stato Maggiore Aeronautica Militare

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