Un guasto improvviso e la Stazione Centrale di Milano si paralizza. I treni per Genova, Venezia e Bologna restano fermi, i passeggeri affollano le banchine in cerca di risposte. “Si consiglia di evitare o limitare gli spostamenti in treno a quelli strettamente necessari”, annuncia Trenitalia. Ma per chi dipende dal trasporto ferroviario per lavorare, studiare o semplicemente tornare a casa, il consiglio suona come una beffa.
Non è un caso isolato. Il giorno prima, la circolazione era stata pesantemente rallentata per un problema tecnico sulla linea ad Alta Velocità Roma-Napoli. Due giorni prima, Termini era andata in tilt con ritardi fino a cento minuti. Il tutto dopo un dicembre segnato dallo sciopero generale dei trasporti e dall’ormai celebre “guasto del chiodo”, che ha spaccato in due l’Italia a causa di un cavo tranciato in una cabina elettrica a Roma.
I problemi si accumulano, ma le soluzioni tardano ad arrivare. Il Codacons, nel solo mese di agosto, ha contato oltre cento episodi tra rallentamenti e interruzioni sulla rete ferroviaria, con le linee Alta Velocità Roma-Firenze e Roma-Napoli tra le più colpite. A questi si aggiungono i disagi dovuti ai cantieri, che continuano a bloccare intere tratte senza offrire alternative valide ai viaggiatori.
L’estate del 2024 è stata segnata dal deragliamento di un treno merci a sud di Salerno, che ha mandato in tilt la circolazione per giorni. E non sono mancati gli incendi lungo i binari, che hanno costretto a nuovi rallentamenti su tutta la rete.
A pagare il prezzo più alto sono sempre i passeggeri, costretti a fare i conti con un sistema che sembra incapace di garantire un servizio stabile ed efficiente. I ritardi si accumulano, le cancellazioni diventano routine e le proteste dei pendolari cadono nel vuoto.
Il trasporto ferroviario dovrebbe essere il cuore della mobilità sostenibile in Italia. Ma tra guasti, scioperi e disservizi cronici, il futuro dei treni sembra sempre più incerto.