31 Maggio 2025
/ 30.05.2025

Mai più cani a catena e abbandonati. Ora è possibile

Approvata la nuova legge: scatta il carcere per chi maltratta gli animali. Pene più severe per i combattimenti di cani, per le sevizie, per il traffico illecito di animali da compagnia

Cambia il vento. Chi mette a catena il cane rischia il carcere. Sono finite le passeggiate in campagna che ci lasciavano l’amaro in bocca davanti al cane incatenato in una casa colonica. Quella sensazione di amara frustrazione è il passato. Almeno così accadrà se chi assiste alla scena denuncia e chi deve far rispettare la legge onora i suoi obblighi. Oggi il deterrente che può cambiare le cose c’è.

L’Aula del Senato ha votato per alzata di mano il disegno di legge Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”. Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei Deputati, ha ricevuto così il via libera definitivo.

Il testo cambia le cose sotto molti aspetti e rende meno facile la vita a chi tratta gli animali come cose, li sfrutta, li sevizia in nome del profitto o li abbandona quando si rende conto che avere un cane o un gatto comporta responsabilità, spese per nutrirli o curarli, spazio e tempo da mettere a disposizione. Per tutte queste persone le cose sono cambiate. Ed era ora.

Cambio culturale: animali oggetto di tutela

C’è chi si aspettava qualcosa di più, chi riconosce comunque un passo avanti. Il bilancio della nuova legge contro i maltrattamenti di animali si può sostanzialmente riassumere così. Come accade sempre alle iniziative di questo tipo, si è proceduto col bilancino camminando sempre sul filo di lana ma alla fine – sacrificando qualcosa – si è portata a casa una legge che comunque introduce il carcere per chi maltratta gli animali.

Non solo. c’è un cambio sostanziale, una novità per il nostro ordinamento: dalla pubblicazione in Gazzetta, da quando cioè la proposta di legge diverrà legge a tutti gli effetti, a essere oggetto della tutela saranno gli animali e non più il sentimento della persona verso l’animale. Una differenza sostanziale. Qualcosa che rende tutto questo più in linea con l’articolo 9 della nostra insuperabile Costituzione che parla di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

Cosa prevede la nuova legge

Il provvedimento si compone di 15 articoli. Oltre al cambio di paradigma culturale e giuridico che mette al centro della tutela gli animali, vengono inasprite una serie di pene. Aumentano le sanzioni pecuniarie per chi organizza spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie per gli animali.

Più dura anche la repressione in caso di combattimenti: la reclusione viene portata da due a quattro anni per chi promuove o gestisce questi eventi. Ma si prevedono anche aggravanti in presenza di minori o diffusione di materiale online. Quest’ultimo punto, importantissimo, cerca di limitare fenomeni emulativi.

La severità si fa maggiore anche in caso di morte (fino a quattro anni di carcere) e sanzioni più alte in caso di sevizie. Viene alzata anche la sanzione minima in caso di abbandono di animali e magari già quest’estate ce ne accorgeremo. Tutti noi ci speriamo.

Viene regolamentato l’affidamento definitivo ad associazioni in caso di animali sequestrati. Inoltre, chi commette abitualmente i reati più gravi contro gli animali potrà essere soggetto alle misure di prevenzione del codice antimafia, comprese confische e sorveglianza speciale.

Il disegno di legge, facciamo ancora qualche esempio, interviene anche sulla legge 201/2010, aumentando le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, con multe più alte e revoche delle autorizzazioni per chi commette più violazioni (articolo 9). E introduce un divieto generalizzato di tenere cani e altri animali d’affezione legati alla catena, salvo che per motivi di salute o sicurezza certificati (articolo 10). Completano il testo modifiche a norme su identificazione e registrazione (articolo 11), nuove disposizioni per il coordinamento delle forze di polizia (articolo 12), e l’inasprimento delle pene per la cattura e la detenzione illegale di animali selvatici (articoli 13 e 14). Infine, si introduce il divieto di commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico.

Le reazioni

Soddisfazione, e non poteva che essere così visto che la prima firmataria del provvedimento è Michela Vittoria Brambilla,da parte del centrodestra. Più fredde le reazioni dell’opposizione – peraltro Pd e Asv si sono astenuti durante la votazione– che riconosce il passo in avanti ma avrebbe voluto di più in termini giuridici e di risorse. Chiede di vigilare sin da subito sull’applicazione della legge, la presidente nazionale dell’Enpa Carla Rocchi che prosaicamente parla di “miglior risultato possibile nelle condizioni presenti”.

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