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Naturalmente per la pace o per il denaro?

12.10.2024

Palmer Luckey, uno che da giovane si inventò un visore per realtà virtuale e finì per venderlo, ventunenne, per 2 miliardi direttamente a Mark Zuckerber. Oggi quel visore si chiama Oculus Rift e lui si dà agli armamenti low cost. La storia. di un “guerriero” che sogna salvare l’Occidente.

Vestito sempre con camicia a fiori, shorts e ciabatte, Palmer Luckey sembra un nerd di quelli innocui. E invece potrebbe essere l’uomo che cambia il modo di fare la guerra, «naturalmente per la pace» dice lui. Peccato che per i soldi sia disposto a tutto. Patito del Signore degli anelli e fondatore di Anduril (che poi è il nome di una micidiale spada narrata nel romanzo), a 32 anni potrebbe già essere un miliardario che si gode la vita, se non fosse che – parole sue – «le società hanno sempre avuto bisogno di una classe guerriera entusiasta e pronta a compiere atti di violenza con scopi giusti. Persone come me, che sono malate in questo senso, e che non perdono il sonno per la costruzione di strumenti di violenza al fine di preservare la libertà».

Ecco: avete capito il tipo. Uno che da giovane si inventò un visore per realtà virtuale e finì per venderlo, ventunenne, per 2 miliardi direttamente a Mark Zuckerber: oggi quel visore si chiama Oculus Rift, ma a Facebook lui non lavora più, cacciato qualche anno fa per aver donato soldi per finanziare la campagna di Donald Trump. Come Elon Musk, più di Elon Musk, Luckey ha insomma fissato un ambizioso obiettivo per la sua azienda, quello di salvare la civiltà occidentale con l’uso di droni, missili e altre armi avanzate alimentate dall’intelligenza artificiale. Fondata nel 2017, Anduril ha già vinto contratti importanti con il Pentagono, l’Australia e il Regno Unito, finendo per fornire droni all’Ucraina nella guerra contro la Russia: «Gli Usa non devono più essere il gendarme del mondo, ma un’armeria globale».

Insomma: le guerre le facciano gli altri (sempre per la pace, s’intende). Grazie a un nuovo sistema che produce armi più efficienti e meno costose, «in modo che i contribuenti americani la smettano di essere tassati per finanziare la macchina militare». Un esempio è il missile Barracuda, progettato per essere economico e facile da produrre in contrasto con le costose armi prodotte dai concorrenti come Lockheed Martin e Boeing. In pratica un missile di Palmer costa circa 150mila dollari, contro i 700mila di ogni colpo sparato dagli Stati Uniti: davvero sostenibile, se non si parlasse di strumenti di morte.

Luckey di questo non si preoccupa, anzi prospera. Con altre innovazioni come il drone Fury e sfidando il modello di business delle grandi aziende della difesa che operano con contratti più costosi e su misura. Questo, ovviamente, gli sta procurando qualche nemico in casa (tipo General Atomics), lui però continua a spingersi più in là, con l’obbiettivo di crescere ancora puntando a contratti con l’esercito britannico per software da campo di battaglia e droni avanzati. Anduril, in pratica, ormai vale parecchi miliardi di dollari, e l’unico problema resta l’irritazione delle aziende tradizionali della Difesa: «Luckey sta proponendo una deviazione massiccia dalle norme, e questo sarà combattuto con le unghie e con i denti dalle altre compagnie del settore», ha detto l’analista Francis Tusa al Telegraph. Sarà guerra, insomma. Proprio come vuole lui.

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