I coralli sono tra gli organismi più antichi del Pianeta, hanno passato indenni ben cinque estinzioni, ospitano un quarto della fauna marina, ma oggi vengono gravemente minacciati dai cambiamenti climatici e dalle attività umane. Negli ultimi decenni, circa il 50% delle barriere coralline mondiali è stato distrutto, e anche nel Mediterraneo, ricco di habitat di coralli poco conosciuti ma preziosi, la situazione non è meno preoccupante.
In risposta a questa emergenza, la Fondazione Marevivo ha lanciato il progetto “MedCoral Guardians”, un’iniziativa volta a salvaguardare i coralli del Mediterraneo, con particolare attenzione alla specie Cladocora caespitosa, un corallo endemico dell’area, noto per formare scogliere ricche di biodiversità. Il progetto, che ha preso avvio dall’isola di Ustica, in Sicilia, punta a sensibilizzare la cittadinanza attraverso attività educative e di ricerca, coinvolgendo anche subacquei e studenti.
“MedCoral Guardians” è un progetto che unisce la ricerca scientifica e la partecipazione attiva dei cittadini, con un focus sulla conservazione e il restauro ecologico delle colonie di Cladocora caespitosa, che contribuiscono alla formazione di importanti ecosistemi marini, simili per estensione e biodiversità a quelli tropicali. Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Nando ed Elsa Peretti, dell’Area Marina Protetta di Ustica, della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dell’Università Politecnica delle Marche e di Rutgers University.
Il corallo Cladocora caespitosa, noto anche come “Madrepora a cuscino”, è fondamentale per la salute degli ecosistemi marini: offre rifugio a numerose specie e protegge le coste dall’erosione. Tuttavia, le ondate di calore estive e l’acidificazione degli oceani stanno mettendo a rischio la sua sopravvivenza. Come sottolineato da Roberto Danovaro dell’Università Politecnica delle Marche, la protezione dei coralli non può prescindere dall’adozione di strategie di restauro ecologico che impieghino tecniche innovative e non invasive.
Il progetto, oltre a promuovere la conservazione, include percorsi educativi per i bambini delle scuole locali e corsi di formazione per i centri subacquei, coinvolgendo anche i turisti nel monitoraggio delle colonie coralline. “Solo conoscendo i coralli e le minacce che li colpiscono possiamo proteggerli”, ha dichiarato Raffaella Giugni, segretario generale di Marevivo. In questo spirito, sono previsti pannelli sottomarini informativi e materiali divulgativi per sensibilizzare la popolazione.