05.03.2024
Le nuove norme sulle direttive a tutela degli addetti delle consegne a domicilio sono un atto giuridico che dovrebbe includere i 28 milioni di operatori mediante piattaforme di lavoro digitali. Un numero destinato ad aumentare fino a 43 milioni nel 2025.
Occorre fare chiarezza su quella che molti chiamano impropriamente “direttiva riders”. È bene specificare che si tratta di una direttiva mirata a tutelare non solo i riders, ma relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro per chi opera mediante piattaforme digitali. Essendo un atto giuridico, la direttiva stabilisce un obiettivo che i Paesi dell’UE si impegnano a conseguire. Tuttavia, spetta ai singoli Paesi definire attraverso disposizioni nazionali come conseguirlo. Inoltre, il Coreper, ovvero il comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea, contrariamente a quanto si è letto, non è un organo decisionale dell’UE e gli accordi raggiunti al suo interno possono essere rimessi in discussione dal Consiglio, che è l’unico ad avere potere decisionale. Il testo legislativo era stato adottato con 376 voti favorevoli al Parlamento europeo.
Il progetto di mandato negoziale sulle nuove norme, adottato il 12 dicembre 2022 dalla Commissione parlamentare per l’Occupazione e gli Affari sociali è diventato quindi il mandato del Parlamento europeo per i prossimi negoziati con le istituzioni e con i governi dell’Unione europea, che proseguiranno con la prossima legislatura. A livello europeo l’accordo politico era stato raggiunto in via provvisoria lo scorso 12 dicembre. Non si può dire che l’accordo sia stato bocciato, perché non c’è stato alcun voto al Coreper nella sessione del 14 febbraio 2024. Ci sono state delle resistenze di alcuni Stati, ma non tutti i Paesi sono intervenuti nella riunione il giorno 14 febbraio e pertanto non si è arrivati alla maggioranza qualificata necessaria, ma il lavoro prosegue. Il valore dell’Unione Europea è questo: ci si confronta, si discute, si rispettano le idee e certo gli iter non sono semplici e a volte lunghi. Va aggiunto che nell’Unione Europea oltre 28 milioni di persone lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali e nel 2025 il numero di tali lavoratori potrebbe arrivare a 43 milioni. È evidente la necessità di tutela dei lavoratori rispetto ai sistemi decisionali automatizzati nell’ottica pure di ridurre controversie ed agevolare la pianificazione aziendale.
La direttiva europea introduce le prime norme a livello europeo sulla gestione del lavoro tramite algoritmi e intelligenza artificiale, attraverso un meccanismo più trasparente e di attento monitoraggio. Si tratta di una priorità per un mondo del lavoro che sta cambiando e che ha un forte bisogno di regole per poter crescere meglio e in maniera più ordinata, a tutela sia del lavoratore che dell’imprenditore e del cliente. Ci sono già alcune aziende che, pur in assenza di specifiche direttive europee, hanno sottoscritto un accordo di confluenza a marzo del 2021, che prevede, per i rider, l’applicazione del contratto collettivo nazionale della logistica, trasporto-merci e spedizione.