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Economia, Politica

PNRR, problemi ma anche 100 beneficiari

04.07.2023

Gli obiettivi del Piano prevedono una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata, il miglioramento dei sistemi di trasporto, una sanità più efficiente e un mercato del lavoro più dinamico. Sono 100 i beneficiari, in cima la Rete Ferroviaria Italiana con 20,6 miliardi di finanziamenti.

191,5 miliardi per fare rinascere il Paese. È quanto vale il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di cui si discute molto in queste settimane per i ritardi nell’attuazione da parte italiana, con il rischio di perdere parte dei fondi europei. Gli obiettivi del Piano prevedono una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata, il miglioramento dei sistemi di trasporto, una sanità più efficiente e un mercato del lavoro più dinamico. Tra gli obiettivi del PNRR vi è tuttavia anche quello della massima trasparenza nell’erogazione e gestione dei fondi, ed è per questo che sul sito italiadomani.gov.it è possibile trovare gli aggiornamenti puntuali dello stato di avanzamento dei lavori sotto forma di database ordinati e catalogati.

Uno dei database più interessanti è quello nominato “Lista Regolamento (UE) 2023/435”. Il nome è piuttosto burocratico, e si richiama a un regolamento europeo, ma questa tabella nasconde un’infinità di informazioni preziose. Si tratta infatti dell’elenco dei 100 beneficiari italiani, aggiornati allo scorso aprile, che sono stati capaci di ricevere gli importi più elevati dal piano. Di ciascun soggetto si elencano il nome, il codice fiscale, gli importi ricevuti e le sottomisure in base alle quali ha ricevuto i finanziamenti. In altre parole, la “Lista Regolamento (UE) 2023/435” rivela chi è stato capace di cogliere al volo e meglio l’opportunità unica del PNRR. Ed ecco quindi la classifica generale:

Al primo posto troviamo Rete Ferroviaria Italiana, con 20,6 miliardi di finanziamenti, che riguardano ad esempio i collegamenti ad alta velocità Napoli-Bari; Palermo-Catania o Salerno-Reggio Calabria. RFI è seguita – a lunga distanza – dal Ministero della Giustizia, con 2,6 miliardi. Al terzo posto abbiamo Open Fiber S.p.A, la società che ha come missione quella di digitalizzare l’intera Italia realizzando un’infrastruttura di rete a banda ultra larga in fibra ottica, con 1,82 miliardi. Segue TIM con 1,5 miliardi, e quindi ecco la prima amministrazione pubblica: la regione Campania che è stata in grado di attivare risorse per 1,25 miliardi. Le altre regioni che hanno avuto la stessa capacità sono, nell’ordine, Puglia con 738 milioni al nono posto, e Lombardia al decimo posto con 717 milioni. Successivamente troviamo il Lazio (al 13°posto), Piemonte e Toscana, rispettivamente al 27° e 29° posto.

– LEGGI LA SECONDA PARTE DELL’ARTICOLO –

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