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Spunta l’idea di proclamare l’intelligenza artificiale Presidente

07.05.2024

Baia di Zaitunay, Beirut, Libano.

L’intellighenzia libanese studia un algoritmo che possa guidare il Paese per uscire fuori dalla crisi politica. Un caso senza precedenti che apre a nuove frontiere che declassano la capacità umana all’autodeterminazione.

Un quotidiano libanese ha risposto a due anni di immobilismo parlamentare lanciando un presidente AI. Prospettiva o limitazione? Il Parlamento libanese, dopo tredici tentativi falliti di eleggere un presidente, potrebbe avere una soluzione. An-Nahar, storico quotidiano del Paese, ha creato un presidente con l’intelligenza artificiale: è la prima volta che viene utilizzata in questo settore. Il nuovo presidente AI del Libano è il risultato di un’ampia formazione linguistica su 90 anni di “giornalismo imparziale” da parte di An-Nahar – che così lo autodefinisce – a partire dagli anni ’30. Il presidente dell’AI utilizza l’analisi dei dati per comprendere gli eventi storici di oggi e le risposte ad essi, formulando risposte a domande politiche, legali e governative. La sua base di conoscenze copre in modo completo i problemi passati e presenti del Libano in modo neutrale rispetto alle questioni attuali nazionali.

Il presidente AI è stato annunciato durante un’intervista condotta dalla direttrice ed editrice del quotidiano (e nipote del fondatore, nonchè ex parlamentare), Nayla Tueni durante uno show in diretta televisiva. Nel corso dell’intervista, il premier virtuale ha risposto a una serie di domande incentrate sullo stato attuale del Paese e sul suo futuro. Aperto a tutti i cittadini attraverso il sito web OurPresident.ai, il presidente libanese fornito dall’intelligenza artificiale può rispondere alle preoccupazioni sul clima politico libanese. Allo stesso modo, gli organizzatori e i funzionari del Ministero della Salute, tra gli altri funzionari governativi, possono utilizzare lo strumento per decidere le direttive e definire le politiche.

«Il popolo libanese, e soprattutto noi stessi, si sta stancando dell’incompetenza dei leader politici libanesi – ha dichiarato Tueni durante la diretta –, e non accetteremo di sopportare le condizioni che sta attraversando il Libano senza fare molto». «I parlamentari preferiscono andare a giocare sui campi da tennis piuttosto che risolvere la questione della presidenza» ha aggiunto. L’introduzione di un presidente AI nello stato libanese avvia un nuovo vettore politico per soluzioni alla stagnazione politica e promozione dell’innovazione tecnologica. Il presidente AI può essere considerato un “qualcosa” che presenta previsioni e proposte basate sui dati, a beneficio del Libano. Può contribuire a superare gli ostacoli sulla strada verso un futuro migliore. Se il Libano può essere in prima linea nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore della governance, è anche l’esempio di come, in tutto il mondo, si possano trovare nuovi modi di risolvere problemi sociali complessi. Certamente, anche con una chiara piattaforma di governo, le risposte alle grandi domande sono piene di complessità, anche per un software ultra sofisticato. Qualsiasi azione sui problemi esiziali della democrazia potrebbe comportare conseguenze indesiderate. I presidenti devono reagire a situazioni nuove, pensare “oltre” e devono fare scelte difficili. «Quando qualcosa raggiunge la mia scrivania, significa che è davvero difficile», ha affermato il presidente Barak Obama nel 2009. Ad oggi può sembrare irrealistico pensare che un algoritmo possa addentrarsi in un territorio inesplorato e fare meglio di un essere umano, ma i recenti progressi dell’intelligenza artificiale generativa, sempre più potente, stanno aumentando le percentuali di probabilità.

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