Le concessioni idroelettriche restano congelate fino a dicembre. Forza Italia, Partito Democratico e Italia Viva hanno approvato un emendamento che blocca le gare per l’assegnazione degli impianti fino alla fine del 2025, una mossa che ha subito diviso politica e settore energetico.
La decisione arriva in un momento di grande incertezza per il comparto, con diversi gestori storici che rischiavano di perdere le concessioni a favore di nuovi operatori. Le grandi aziende idroelettriche italiane chiedevano da tempo una maggiore stabilità normativa per poter pianificare investimenti a lungo termine.
Ma il rinvio non piace a tutti. Le associazioni ambientaliste e alcuni economisti criticano il provvedimento, sostenendo che ritarda un necessario processo di modernizzazione e concorrenza nel settore delle rinnovabili. Secondo i critici, il blocco favorisce gli operatori esistenti e impedisce l’ingresso di nuovi soggetti che potrebbero rendere il sistema più efficiente e sostenibile.
Il futuro delle concessioni idroelettriche in Italia resta quindi un tema aperto. La sospensione delle gare dà respiro alle aziende, ma il dibattito su chi e come dovrà gestire questa risorsa strategica è tutt’altro che chiuso.