25 Aprile 2025
/ 14.12.2024

Taxi contro Uber e Ncc: protesta in piazza per fermare le nuove regole

cars on the road at night

I tassisti italiani scendono in piazza contro la deregulation del settore, mentre esplode lo scandalo delle false autorizzazioni Ncc. Sullo sfondo, la battaglia con Uber e le tensioni con il governo.

Il settore del trasporto pubblico non di linea è in ebollizione. Da un lato, la protesta dei tassisti, scesi in piazza per opporsi alle nuove normative che, a loro dire, favorirebbero le multinazionali come Uber e penalizzerebbero i lavoratori tradizionali. Dall’altro, lo scandalo delle 900 false autorizzazioni per il noleggio con conducente (Ncc), che ha portato al rinvio a giudizio di decine di operatori del settore.

“Questa è una battaglia per la legalità”, dichiarano le sigle sindacali dei tassisti, che vedono nella deregulation una minaccia diretta alla loro sopravvivenza. Secondo loro, dietro le richieste di maggiore liberalizzazione avanzate da Uber e dagli Ncc, si nasconde un tentativo di aggirare le regole e deregolamentare il mercato a vantaggio dei grandi gruppi internazionali.

Lo scandalo delle false licenze ha acceso ulteriormente il dibattito. I tassisti denunciano da tempo che il settore Ncc operi spesso al di fuori della normativa, con veicoli che effettuano servizio come taxi senza rispettare i vincoli territoriali imposti dalla legge. Ora, le inchieste giudiziarie sembrano dare loro ragione, facendo emergere un sistema parallelo che ha prosperato per anni.

Dall’altro lato, Uber e gli Ncc accusano il governo di proteggere una lobby chiusa e corporativa, impedendo l’innovazione e il miglioramento del servizio per i cittadini. “In molte città, l’attesa per un taxi è insostenibile – dichiarano i rappresentanti degli Ncc – e il nostro lavoro è fondamentale per garantire un servizio più efficiente”.

Il governo, per ora, osserva la battaglia senza prendere una posizione netta. Ma la tensione è destinata a salire. Tra scioperi, proteste e tribunali, il futuro della mobilità urbana in Italia è sempre più incerto.

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