20.02.2025
La Terra dei fuochi di nuovo in primo piano. Dopo che la questione era scomparsa dalle agende politiche, ci ha pensato la sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo a ricordare il dramma della terra campana. Ieri, finalmente, l’esecutivo ha battuto un colpo con la nomina di un commissario unico nazionale per la bonifica dell’area compresa tra le province di Napoli e Caserta.
“Ben venga la nomina di un Commissario unico nazionale”, commentano le associazioni Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera. “Al Generale Giuseppe Vadalà, già impegnato con la sua struttura nella bonifica delle discariche e dei siti contaminati, chiediamo che si lavori con celerità per far partire le bonifiche in questi territori feriti per troppi anni dagli ecomafiosi e dai trafficanti di rifiuti, responsabili di un vero dramma che ha avuto gravi ripercussioni sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sull’economia locale”.
Le associazioni, che lunedì prossimo faranno tappa in Campania, a Napoli, con un flash mob alle ore 11 in piazza del Plebiscito, chiedono al Commissario unico l’avvio di “una strategia sistemica, coordinata e globale come richiesto dalla sentenza con cui la Corte Europea dei Diritti Umani nelle scorse settimane ha condannato l’Italia per la vicenda della Terra Fuochi. Al governo chiediamo, invece, come prevede sempre questa sentenza, di velocizzare l’istituzione di un’Autorità indipendente per il monitoraggio di quanto accade in quei territori e la creazione di una piattaforma accessibile e trasparente, per garantire un’informazione puntuale per le comunità che finora è mancata”.
“Per lo Stato italiano è tempo di assumersi le proprie responsabilità e di passare ai fatti per dare un nuovo futuro a questi territori”, concludono le associazioni che dallo scorso novembre hanno dato il via alla campagna nazionale “Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato”, una campagna itinerante che dal Nord al Sud Italia sta facendo tappa in alcuni luoghi simbolo dell’Italia inquinata e segnati da ingiustizia ambientale e sociale per richiamare, in primis, l’attenzione sul tema delle mancate bonifiche e per chiedere interventi mirati e l’applicazione del principio chi inquina paga.
Proprio in queste ore una delegazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari è in Campania nell’ambito di un filone d’inchiesta aperto dallo stesso organismo “per fornire un quadro aggiornato degli elementi di criticità esistenti”, come ha chiarito il presidente Jacopo Morrone che ha poi aggiunto: “Questa è la terza missione che svolgiamo nel territorio con l’obiettivo di dedicare un focus di indagine anche sull’inquinamento delle falde acquifere”.
Solo nelle ultime tre settimane nell’area campana sono state sequestrate 9 aziende e 12 veicoli usati per lo sversamento illegale di rifiuti, denunciate 20 persone ed emesse sanzioni amministrative per oltre 250.000 euro nell’ambito dell’operazione “Terra dei Fuochi” che l’esercito conduce in concorso con le forze dell’ordine. Nel 2024 sono stati censiti 470 nuovi siti di sversamento ed emesse sanzioni amministrative per un totale di 8.300.000 euro.