9 Marzo 2025
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Ambiente, Cronaca

Trivelle in mare, cresce il fronte anti Trump

Azione, reazione. In una delle ultime mosse del suo mandato, Joe Biden ha protetto dalle trivellazioni milioni di chilometri quadrati di oceano al largo delle coste orientali del Golfo, dell’Atlantico, del Pacifico e dell’Alaska, invocando la sua autorità ai sensi dell’Outer Continental Shelf Lands Act. Appena insediatosi alla Casa Bianca, nell’ambito del suo attacco alla normativa ambientale, Donald Trump ribadendo quanto tentò di fare senza successo nel corso del suo primo mandato ha di contro firmato un nuovo ordine presidenziale per aprire l’Oceano Artico e parte di quelli Atlantico e Pacifico alle trivellazioni petrolifere.

DUE FRONTI LEGALI
Ma la sua non sarà una partita facile. Il 15 febbraio un nutrito gruppo di organizzazioni ambientaliste gli hanno fatto causa su due fronti. Un’azione legale contesta l’ordine presidenziale di revocare il ritiro delle aree vulnerabili tra quelle trivellabili, una seconda azione legale di ripristinare una sentenza di un tribunale federale che ha invalidato il tentativo della prima amministrazione Trump di annullare le protezioni offshore dell’era Obama.  La legge americana autorizza infatti il presidente a ritirare le aree offshore dalle concessioni di petrolio e gas, come hanno fatto regolarmente otto amministrazioni, inclusa la prima amministrazione Trump. Tuttavia, la legge non autorizza il presidente a revocare i ritiri dei presidenti precedenti, cosa che una corte federale ha confermato quando nel suo primo mandato Trump ha tentato di annullare le protezioni dell’era Obama per l’Oceano Artico e parti dell’Oceano Atlantico.

AMBIENTALISTI ALL’ATTACCO
“Abbiamo sconfitto Trump la prima volta che ha cercato di ridurre le protezioni e sacrificare altre nostre acque all’industria petrolifera. Stiamo portando di nuovo questo abuso della legge in tribunale”, ha affermato Steve Mashuda, avvocato responsabile degli oceani di Earthjustice. “Trump – sottolinea Eartjustice – sta cercando illegalmente di togliere protezioni vitali alle comunità costiere che contano su oceani puliti e sani per condizioni di vita sicure, economie fiorenti ed ecosistemi stabili. E noi vigliamo impedirglielo”. “Abbiamo visto – dice Devorah Ancel, legale del Sierra club, una delle principali organizzazioni ambientaliste americane – l’impatto delle trivellazioni offshore sulle nostre vulnerabili acque oceaniche e cosa fanno alle comunità circostanti, alla vita marina e alla salute dell’ecosistema. Quando quasi il 40% degli americani vive in contee costiere che contano su un oceano sano per prosperare, la rimozione di protezioni critiche mostra quanto poco Trump si preoccupi per queste comunità. Trump ha provato questa mossa illegale per annullare le protezioni durante la sua prima amministrazione e ha fallito. Continueremo a lavorare per garantire che non avrà più successo questa volta”.

“Trump sta mettendo a rischio i nostri oceani, la fauna marina e le comunità costiere di devastanti fuoriuscite di petrolio e abbiamo bisogno che i tribunali frenino il suo totale disprezzo per la legge”, ha affermato Kristen Monsell, direttore legale degli oceani presso il Center for Biological Diversity. “Le trivellazioni petrolifere offshore sono distruttive dall’inizio alla fine. Aprire più acque pubbliche all’industria petrolifera per guadagni a breve termine e punti politici è un modo riprovevole e irresponsabile di gestire i nostri preziosi ecosistemi oceanici”.

L’EREDITA’ DI BIDEN
A gennaio, l’ex presidente Biden ha protetto in modo permanente l’intera costa atlantica orientale degli Stati Uniti, ovvero circa 1.09 milioni di chilometri quadrati della piattaforma continentale esterna atlantica dal Canada alla punta meridionale della Florida; 263.000 chilometri quadrati acri del Golfo del Messico orientale; più di un milione di chilometri quadrati  di acque federali al largo delle coste di Washington, Oregon e California; e 180.000 chilometri quadrati nella Northern Bering Sea Climate Resilience Area in Alaska. In precedenza, durante la sua amministrazione, Biden aveva anche protetto 11.000 chilometri quadrati del Mare di Beaufort e ripristinato le protezioni di 514.000 chilometri quadrati nei mari di Chukchi e Beaufort, nonché 15 mila chilometri quadrati di aree di canyon sottomarini nell’Atlantico settentrionale e medio che Trump aveva tentato di annullare nella sua prima amministrazione.

Quasi 400 municipalità e oltre 2.300 funzionari eletti sulle coste dell’Atlantico, del Pacifico e del Golfo si sono formalmente opposti all’espansione delle trivellazioni offshore. Centinaia di organizzazioni, ambientaliste e non, e decine di legislatori statali e federali hanno sostenuto Biden nell’intraprendere questa azione. Quasi tutti i governatori lungo le coste orientali e occidentali, repubblicani e democratici, hanno espresso preoccupazioni circa l’espansione delle trivellazioni di petrolio e gas al largo delle loro coste. Ma Trump non molla quella che è innanzitutto una battaglia ideologica contro i vicoli ambientali. Vuole che l’America sia libera di produrre e libera di inquinare.

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