17 Aprile 2025
/ 8.04.2025

Trump cambia spesso idea, il clima no. A marzo ancora un record globale di caldo

È stato il secondo marzo più caldo nella lunga storia della meteorologia. Inoltre è stato il ventesimo mese negli ultimi 21 in cui la temperatura media globale dell’aria ha superato il tetto di aumento di 1,5 gradi, quello fissato dall’accordo di Parigi

Trump cambia spesso idea, il clima no. È un fatto semplice, strutturale, un dato da cui si dovrebbe partire per decidere il da farsi. Invece, a giudicare dall’attenzione generale, sembra che, tra Trump e il clima, il clima sia considerato la variabile che si adatta. Non è così. Il clima, spiegano i climatologi, è come un orso addormentato. Sembra pacifico e magari non reagisce a qualche spintarella gentile. Ma se lo svegli bruscamente può arrivare una zampata fatale. Cioè il clima ha una forte inerzia e non risponde subito alle nostre azioni. Ma una volta sveglio, se lo abbiamo trattato male, sono dolori. 

I dati di marzo confermano che l’orso-clima si è svegliato e non è per niente contento. È stato a livello globale il secondo marzo più caldo nella lunga storia della meteorologia. Inoltre è stato il ventesimo mese negli ultimi 21 mesi in cui la temperatura media globale dell’aria in superficie è stata superiore di oltre 1,5 gradi rispetto al livello preindustriale. Il che vuol dire che da quasi due anni è stata superata la soglia che i climatologi avevano chiesto di non superare e che tutti gli Stati avevano promesso di non superare firmando nel 2015 l’accordo di Parigi.

È vero che quell’accordo aveva lasciato uno spiraglio. L’impegno sottoscritto era “mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali”. Ebbene il primo termine di quell’accordo lo abbiamo ormai superato da quasi due anni e ci stiamo avvicinando al secondo perché continuiamo anno dopo anno ad aumentare le emissioni serra bruciando combustibili fossili e deforestando.

Perché gli scienziati hanno fissato la soglia 1,5-2 gradi come tetto da non superare? Perché una volta svegliato di soprassalto, l’orso non torna a dormire facilmente. Allo stesso modo, una volta superati certi limiti del sistema climatico (come la fusione dei ghiacci artici o il collasso dell’Amazzonia), il processo diventa irreversibile su scala umana. E le probabilità che un cambiamento irreversibile su scala umana sia innescata superando il tetto dell’accordo di Parigi sono alte.

Quello che sta già avvenendo (crescita di ondate di calore, inondazioni, siccità prolungate, uragani) mostra che siamo già sulla strada verso il burrone climatico e non stiamo premendo il freno. Il problema che marzo 2025 evidenzia è questo. Un singolo mese fuori norma sarebbe irrilevante, ma una sequenza di mesi così lunga (accompagnata da un’analoga sequenza a livello di anni) vuol dire che c’è qualcosa di profondo che non va.

Secondo il bollettino climatico di Copernicus, marzo 2025 è stato il secondo marzo più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria in superficie di 14,06 gradi, ovvero 1,6 gradi sopra il livello preindustriale per questo mese. Lo ha ricordato Samantha Burgess, responsabile della strategia climatica presso il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine: “Marzo 2025 è stato il marzo più caldo per l’Europa, evidenziando ancora una volta come le temperature continuino a battere record”.

Parallelamente, l’estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il minimo storico per il mese di marzo, con una copertura inferiore del 6% rispetto alla media. Questo rappresenta il quarto mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino ha stabilito un record minimo per il periodo dell’anno.

È possibile che nel corso dei prossimi giorni Trump possa continuare a contraddirsi ripetendo nei giorni dispari le minacce che smentisce in quelli pari. Ma è impossibile che la sequenza climatica negativa si interrompa nei prossimi anni senza azioni correttive serie, rapide e coerenti.

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