Una missione speciale di Greenpeace ha visitato la centrale nucleare di Chernobyl per esaminare le condizioni attuali del New Safe Confinement Shelter (NSC). Questo rifugio, come il video della missione di Greenpeace mostra, è stato danneggiato da un attacco il 14 febbraio con drone russo (ma Mosca nega ogni coinvolgimento), quando una esplosione ha perforato il tetto, causando incendi che hanno provocato danni significativi alla struttura. Le fiamme sono state estinte completamente solo il 7 marzo, tre settimane dopo l’incidente, ma i servizi antincendio continuano a monitorare la situazione.
I danni riscontrati
Artem Siriy, ingegnere capo del NSC di Chernobyl e del Sarcofago, ha riferito al team di Greenpeace che “circa il 50% del tetto nord, e porzioni del tetto sud e delle pareti laterali della struttura sono stati danneggiati dalle fiamme. I danni sono gravi, coinvolgono il materiale di rivestimento del tetto e le strutture critiche, tra cui il sistema di gru, con il rischio di corrosione causata dall’ingresso di neve e acqua sotto l’arco del rifugio. Di conseguenza, la struttura non è più in grado di funzionare come inizialmente progettato”.
“L’attacco deliberato da parte della Russia contro l’impianto di Chernobyl – ha commentato Jan Van de Putte, esperto nucleare di Greenpeace Ucraina – potrebbe essere uno dei crimini di guerra più gravi contro l’Ucraina. Il NSC di Chernobyl è stato costruito con enormi costi dalla comunità internazionale per proteggere l’ambiente dai materiali radioattivi. La sua progettazione mirava anche a consentire uno smantellamento sicuro del sarcofago e del reattore, previsto per durare un periodo di almeno 100 anni. Anche se è troppo presto per una valutazione completa dei danni, le prime analisi suggeriscono che il futuro dell’intero progetto è incerto. A causa dei livelli estremamente elevati di radiazioni sopra il Sarcofago, è probabile che l’intero NSC dovrà essere trasportato su rotaia per essere riparato, con costi esorbitanti”.
Greenpeace ha anche incaricato gli esperti britannici di McKenzie Intelligence Services di analizzare l’attacco, per cercare conferme sulla sua matrice. L’indagine ha determinato che il drone utilizzato nell’attacco era un Geran-2 russo (simile al tipo Shahed), un modello esclusivamente in uso presso le forze russe, e che l’attacco era stato programmato per colpire il NSC la notte del 14 febbraio 2025.
“L’incapacità della comunità internazionale di punire la Russia per i suoi crimini di guerra nucleare, tra cui l’occupazione del 2022 di Chernobyl e dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia e i massicci attacchi missilistici e con i droni alla rete elettrica dell’Ucraina – ha sottolineato Shaun Burnie, specialista nucleare di Greenpeace Ucraina – hanno incoraggiato il Cremlino a colpire il sito del peggior disastro nucleare del mondo. Tutto questo deve finire. Le installazioni nucleari devono essere tenute al di fuori di ogni guerra”.
Cos’è l’NSC di Chernobyl
L’NSC (Nuovo Sarcofago di Confinamento) di Chernobyl è una delle opere ingegneristiche più impressionanti mai realizzate. La sua costruzione è stata un’impresa ardua e delicata, data la necessità di proteggere l’ambiente e le persone da un livello di radiazione che resta ancora molto elevato. Il Sarcofago originale, costruito subito dopo l’incidente del 1986 dai “liquidatori” sovietici con grandi rischi e al prezzo di una assunzione di elevati livelli di radiazioni, rispondeva alla necessità di contenere la fuoriuscita di radiazioni nel più breve tempo possibile. Vista la sua natura precaria, ha avuto una vita utile molto breve e nel tempo è diventato sempre più instabile. Serviva una struttura più sicura. La costruzione dell’NSC è stata quindi fondamentale per garantire la sicurezza a lungo termine. A causa degli elevati livelli di radiazioni provenienti dal reattore distrutto, è stato necessario costruire l’NSC su binari a ovest del sito, poi è stato spostato al di sopra del Sarcofago nel 2016 e completato nel 2019.
La struttura è una sorta di “tetto” che copre il reattore 4, la cui fusione ed esplosione hanno causato il disastro nucleare. Ha una campata di 257 metri, una lunghezza di 162 metri, un’altezza di 108 metri e un peso totale di 36.000 tonnellate: è stato progettato per una durata di circa 100 anni. Intorno alla struttura principale in acciaio ci sono due strati di rivestimento interno ed esterno, distanti circa 12 metri l’uno dall’altro, entrambi violati nell’incidente del drone.
Fortunatamente la rete di sensori di radiazioni continua a monitorare la situazione, e finora non sono stati rilevati aumenti significativi dei livelli di radiazione all’esterno della struttura, il che indica che il contenimento sta ancora facendo il suo lavoro in modo efficace. Ma questo potrebbe non essere vero negli anni a venire, ad esempio se per il peso della neve o del vento la struttura danneggiata dovesse crollare.
L’NSC è stato finanziato attraverso il Fondo per la struttura di protezione di Chernobyl, gestito dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). Il Fondo ha ricevuto 1,6 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari) da 45 Paesi donatori e la Bers ha fornito 480 milioni di euro di risorse proprie. La Bers ha appena finanziato una missione di esperti per valutare la gravità dei danni.
Il commento dell’Agenzia internazionale sull’energia nucleare
“Questa struttura – ha commentato l’Iaea, l’Agenzia internazionale sull’energia nucleare – ha molteplici funzioni: proteggere l’ambiente da qualsiasi potenziale rilascio di materiale radioattivo nell’atmosfera, prevenire qualsiasi degrado della vecchia struttura di rifugio sottostante da fattori esterni e facilitare le attività di smantellamento”. “A seguito dell’attacco del drone, tuttavia – ha proseguito l’Iaea – la funzione di confinamento dell’NSC è stata compromessa. Gli incendi e le fiamme hanno provocato danni estesi, anche al lato nord e, in misura minore, al lato sud del tetto, secondo una prima valutazione del sito condivisa con il team dell’Agenzia che si trova sul posto. L’NSC richiederà un’ampia opera di riparazione”.