26.11.2024
Arte, Eccellenze, Sostenibilità
Universo Zoli, eccellenze italiane all’insegna della sostenibilità
Sono molte le aziende italiane che si dedicano a unire il Made in Italy alla sostenibilità ambientale, modellando formule complementari. Esemplare quella creata dal Gruppo Zoli, deciso a orientare le sue energie ovunque l’Italia si trovi. Oltre al tessile, l’illuminazione e le telecomunicazioni del Grand Premio di F1 nel mondo. L’intervista.
Il successo delle aziende italiane risiede anche nella capacità di abbracciare una visione etica che considera l’intero ciclo di vita del prodotto: dalla progettazione alla produzione, fino al riciclo o al riuso. La sostenibilità, così fondamentale per la nostra epoca, diventa un elemento distintivo che dialoga con l’identità del Made in Italy.
Per Dino Zoli cultura e creatività possono dialogare con il mondo dell’industria, generando nuove prospettive e sinergie. Il modello da lui creato nella Dino Zoli Group, di cui parleremo in questa doppia intervista, rispecchia perfettamente questa realtà.
Il Gruppo rappresenta un eccellente esempio di come innovazione, rispetto per l’ambiente e promozione culturale possano coesistere, proponendo un percorso di crescita di cui beneficia sia l’ambiente che la comunità. E facendo della sostenibilità una priorità crescente attraverso eventi di grande portata, inclusi quelli sportivi come il Gran Premio di Formula 1 di Singapore, noto per il suo spettacolare circuito notturno, e il circuito cittadino di Las Vegas…
Monica Zoli, vicepresidente della Dino Zoli Group e socia della Dino Zoli Textile, e Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli, ci accompagnano in un viaggio in cui raccontano la visione e le attività del Gruppo. Al centro del dialogo, la sinergia tra arte, imprenditoria e innovazione.
Intervista alla vicepresidente Monica Zoli:
Quali innovazioni avete implementato per migliorare la qualità e la sostenibilità dei vostri tessuti?
«La qualità e la sostenibilità sono da sempre pilastri della nostra attività. Negli ultimi anni, ci siamo impegnati nell’utilizzo di filati riciclati e/o riciclabili, mantenendo alti standard di resistenza tecnica. Questo significa che i nostri tessuti, pensati per l’arredamento e i mobili imbottiti, possono offrire la stessa durabilità di sempre, ma con un impatto ambientale ridotto. Vogliamo che i nostri clienti sappiano di poter contare su prodotti di lunga durata, ma nel rispettano dell’ambiente».
La scelta delle materie prime, e quanto è importante per voi la tracciabilità dei materiali utilizzati?
«Collaboriamo esclusivamente con fornitori che condividono il nostro impegno per una produzione sostenibile a tutto tondo. Ogni materia prima viene selezionata con grande attenzione e la tracciabilità è essenziale: ogni fase della lavorazione è registrata e associata al prodotto finito. Grazie al codice a barre che accompagna ciascun tessuto, possiamo risalire all’intera storia del prodotto, dalla materia prima fino al risultato finale. Questo ci permette di garantire ai nostri clienti un prodotto trasparente, sicuro e sostenibile».
Iniziative particolari per ridurre l’impatto ambientale della vostra produzione tessile?
«Sì, siamo impegnati in diverse iniziative per minimizzare l’impatto ambientale. Collaboriamo con vari enti per dare nuova vita ai nostri scarti tessili, utilizzando l’upcycling per trasformarli in nuovi prodotti. La carta utilizzata per la stampa viene regolarmente riciclata e tutto il resto viene gestito tramite la raccolta differenziata. Inoltre, stiamo collaborando con un’azienda specializzata nella trasformazione di scarti tessili misti, da cui si possono ricavare polimeri riciclabili per la creazione di oggetti di design. Crediamo fermamente che l’innovazione e la sostenibilità possano coesistere e dare origine a nuove opportunità creative».
Intervista alla direttrice della Fondazione Nadia Stefanel:
Quali sono gli obiettivi principali della Fondazione Dino Zoli nel promuovere mostre ed eventi legati all’arte tessile e alla luce?
«La Fondazione Dino Zoli si dedica con passione alla promozione e alla diffusione dell’arte tessile e della luce, con l’obiettivo di arricchire il panorama culturale e artistico contemporaneo e di ispirare pubblico e creativi attraverso un’esperienza artistica vibrante e in continua evoluzione. La Fondazione, inoltre, si impegna da sempre a incoraggiare l’educazione artistica e la sensibilizzazione culturale, avvicinando persone di tutte le età e provenienze al mondo dell’arte. Attraverso mostre, residenze, conferenze e attività didattiche, su temi legati al tessile o alla luce, mira a stimolare la curiosità e l’apprezzamento per l’arte, a valorizzare talenti emergenti, offrendo loro spazio e visibilità, contribuendo così a una società più consapevole e aperta alle pluralità espressive».
Come si sviluppa la collaborazione con gli organizzatori di un evento di larga scala come il Gran Premio di Formula 1 di Singapore?
«Una delle aziende di Dino Zoli Group, la DZ Engineering, gestisce l’illuminazione e le telecomunicazioni del Grand Premio di F1 a Singapore dal 2008. Dal 2017 si è deciso di organizzare un evento culturale in uno spazio pubblico cittadino in occasione del GP e dal 2022 il Gruppo è entrato a far parte del programma ufficiale. Fondamentale è stato stabilire un dialogo aperto con le istituzioni pubbliche e private a Singapore per delineare le esigenze specifiche del pubblico di riferimento che, oltre a seguire le gare, nutrisse il desiderio di visitare anche eventi collaterali dedicati all’arte».
Ci racconti delle sfide principali in termini di sostenibilità per eventi così rilevanti?
«L’attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale è fondamentale per eventi di grande portata come il Gran Premio di Formula 1 a Singapore. La F1, in quanto sport globale seguito da milioni di persone, ha una grande responsabilità verso la sostenibilità e la sensibilizzazione del pubblico su temi cruciali per favorire un cambio di mentalità collettivo. Nel 2023 la DZ Engineering, in accordo con gli organizzatori, ha sostituito, ad esempio, il sistema di illuminazione di pista inserendo i LED, un passo significativo per ridurre il consumo energetico e per garantire che tutte le infrastrutture dell’evento operassero in modo efficiente. Del resto, il tema della sostenibilità è centrale per l’intero Dino Zoli Group e per la capostipite Dino Zoli Textile, tanto che nel 2023 è stato promosso il progetto “CHANGES. Il cambiamento come urgenza della sostenibilità”, per approfondire il tema ambientale attraverso la mostra d’arte “Utopiche seduzioni. Dai nuovi materiali alla Recycled Art. Da Piero Manzoni alle ultime generazioni” presso la Fondazione Dino Zoli».