06.08.2023
Stat virtus, diventare vegani ridurrebbe le emissioni alimentari del 70% entro il 2050, ma c’è dell’altro: bambini ricoverati in ospedale in stato di denutrizione e il caso della popolarissima influencer russa che ha perso la vita esercitando diete vegane per il pubblico.
La vegana, una delle diete più conosciute e condivise al mondo, per motivi etici, ambientali e salutisti. Chi sceglie un’alimentazione priva di carne, pesce e ogni prodotto di origine animale compresi uova, latte, latticini e miele, può dirsi vegano. In generale, quanti di noi non hanno mai assaggiato un cornetto vegan al bar, una lasagna rivisitata al ragù vegetale, un pesto di tofu… che a molti possa non piacere, non significa che non stia spopolando, come una vera e propria moda. Quanti sono già i vegani in Italia? Secondo le rilevazioni di Eurispes nel 2022 sarebbero l’1,3% della popolazione, all’incirca 800 mila teste. Insomma, un gran numero di persone ha scelto di non sacrificare più animali o derivati ed ha anche pensato come estendere la decisione ad altri. Secondo uno studio dell’Università di Oxford, l’alimentazione vegana condivisa porterebbe alla riduzione del 49% delle emissioni di gas serra per la produzione di cibo, a una riduzione del 76% dei terreni utilizzati per produrre cibo.
Quindi se tutto il mondo, da questo momento, diventasse vegano, le emissioni alimentari sarebbero ridotte del 70% entro il 2050, in base a una recente relazione sul cibo e sul clima pubblicata sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS) e realizzata dai ricercatori dell’università di Oxford.
Non solo risorse ambientali: seguire un’alimentazione 100% vegetale permetterebbe, come anticipato, di risparmiare la vita a 105 animali a testa ogni anno! (Studio di Animal Charity Evaluators). Ma non è così facile! Non solo perché a molti la dieta fatta di proteine animali piace troppo, ma anche perché la cronaca di questi tempi ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le storie di bambini con genitori vegani convinti ricoverati poi in ospedale per stato di denutrizione. Così è purtroppo venuta a mancare anche Zhanna Samsonova, 39 anni, russa di Kazan, sostenitrice della cucina erbivora cruda e influencer popolarissima.
Nota perché per quattro anni si è nutrita solo di “frutta, germogli di semi di girasole, frullati di frutta e succhi” per cui sarebbe proprio “morta di fame”, con gravi carenze di calcio e vitamina D. La giovane donna si era appositamente trasferita a Puket dove viveva immersa nella natura, ma destava anche tante preoccupazioni.
Dobbiamo mettere in conto che i disturbi del comportamento alimentare, oggi comprendono anche i disordini legati all’alimentazione corretta, cioè l’ortoressia, una forma di ossessione per la qualità del cibo. Rispetto all’anoressia e alla bulimia, queste forme di ortoressia risultano socialmente accettate e dunque non vengono combattute.
Fissarsi con cibi ritenuti sani, mangiare solo quelli, eliminare tutto il resto, potrebbe nuocere più che un pacchetto di patatine fritte o una costata di manzo.
Come tutte le cose, importante è non eccedere né da una parte né dal’altra; in medio stat virtus. Inoltre, bambini anziani, donne in gravidanza, anemici e celiaci è meglio che non seguano diete particolari (come la vegana) o che lo facciano sotto controllo medico.