20 Settembre 2024
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Cultura, Storie

Villa TreVille, dove i grandi sono passati almeno una volta

30.08.2024

A picco sul mare, sopra la baia appartata di D’Arienzo, con la vista di quel grappolo di case variopinte precipitanti davanti ad uno specchio d’acqua incantato. Da lì, Franco Zeffirelli, il maestro di teatro, cinema e opera aveva intrecciato il rapporto d’amore mondiale con la Costiera Amalfitana. La storia di una bellezza italiana.

Chi scrive, quell’immagine dell’agosto 1974 ce l’ha davanti agli occhi. Vestito con un morbido caftano di lino, Franco Zeffirelli, al centro, che cingeva le spalle di due baldi giovanotti. Sul sagrato della Chiesa di Santa Maria Assunta dalla cupola maiolicata, il sacro assumeva colori paganeggianti, disvelando la quintessenza di un posto unico: Positano. Luogo dell’anima, ricco di miti, leggende e racconti suggestivi che si insinuano da sempre tra spiagge, insenature e un mare avvolgente. Il regista “fiorentino prima che italiano”, spirito rinascimentale, amato all’estero, denigrato in patria, capace con raffinatezza di cambiare il modo, di avvicinare i classici e l’Opera, aveva eletto la perla della Costiera Amalfitana, dagli anni ’60, come suo buen retiro (per 35 anni) fino all’accusa di abusivismo edilizio. Innamorato della vita e dell’arte, il “conformista ribelle” dall’infanzia difficile, omosessuale cattolico e liberale, amante della contrapposizione e della polemica, intrecciò un rapporto d’amore con Villa Treville (ospite di Downes e Ullman, in tempi di guerra,1941) a picco sul mare, sopra la baia appartata di D’Arienzo, con la vista di quel grappolo di case variopinte precipitanti davanti ad uno specchio d’acqua incantato.

Positano dal giardino abitato dalle sirene, sembrava occhieggiare con i suoi mille puntini luminosi, all’imbrunire. Soffiata la casa a Gore Vidal (ritiratosi, poi, nella “Rondinaia” di Ravello), la lenta trasformazione ha un carattere teatrale, innervandosi in residenza dei sogni. 32.000 mq con 19 suite. Villa Azzurra e quella Rossa rientrano nello stile settecentesco napoletano. “La Bianca”, invece, tra cupole candide a sormontare l’ampio salone impreziosito di marmi, specchi, e tutt’intorno terrazze, verande e giardini verdeggianti con gelsomini, palme a rimirare il mare fino a Punta Campanella incorniciata dai pini, diventano la “scena” per feste e cene memorabili del jet set internazionale. Ogni presenza, una storia avvincente. E grazie alla forza attrattiva di Zeffirelli, Positano entra nel cielo stellato delle località più celebri al mondo. L’organizzazione dei ritrovi viene affidata allo staff di Chez Black, ristorante della Spiaggia Grande. Le pennette con pomodorini, basilico, origano, cubetti di mozzarella e olio d’oliva: il tramite di comunicazione a tavola. Le serate esclusive si snocciolano sotto la luna.

I più grandi, almeno una volta, dalla politica allo spettacolo, sono passati da qui almeno una volta. Liza Minelli che balla e canta davanti alle cassapanche madreperlacee della sala progettata da Renzo Mongiardino (architetto della mise-en-scene operistica di Franco); Richard Burton ed Elizabeth Taylor mentre scendono dalla camera del ballerino Nijinsky; di Maria Callas dice: «È ignorante come una cornacchia, ma fa cultura»; Luchino Visconti che tenta di dissuaderlo di andare all’Old Vic di Londra per allestire lo shakespeariano “Romeo e Giulietta”(1959); Leonard Bernstein al piano, canottiera bianca, foulard, bicchiere di whisky, mentre compone un piccolo musical “Caro Franco”; Gregory Peck che “rinasceva con la dieta mediterranea”; Lawrence Olivier, Eduardo, i mostri sacri; le gemelle Kessler, Carla Fracci, Elton John… E, Rudolf Nureyev che dopo un’avventura sessuale (rifiuto) con un ragazzo, a notte fonda, davanti al cancello chiuso, dissemina di escrementi il viale e poi comincia a distruggere suppellettili. Franco fa intervenire uno dei due figli adottivi, Luciano: scazzottata finale e addio sonno. Madonna, la cantante, recente ospite prima degli scavi di Pompei per festeggiare il compleanno e poi dell’attuale superlussuoso resort di Villa TreVille, questa storia, forse, non la conosce.

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