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Cultura, Musica

La musica contenitore dell’identità

06.10.2024

Paolo conte.

Le canzoni dialettali più amate dal 2000 ad oggi ci dicono qualcosa. Da De André a Geolier, il genere musicale italiano è un po’ lo specchio del nostro vivere. Nelle sue tracce risiedono evoluzioni e involuzioni nostre e della nostra società. Un recente studio mette a confronto gli ascolti italiani su Spotify e YouTube, evidenziando il cambiamento.

Preply ha pensato di studiare questi fenomeni in diversi modi, qualche tempo fa con le canzoni dialettali più ascoltate sulle maggiori piattaforme musicali, da De André a Geolier. Preply, è una piattaforma di corsi di lingua online, è interessante anche l’ultimo studio effettuato sulle canzoni italiane più amate dal 2000 ad oggi e più riprodotte su YouTube e Spotify.

La musica viene , quindi, utilizzata come metodo per conoscere più a fondo come sono cambiati i nostri gusti, ma anche come si è evoluta e cambiata la nostra società perché le canzoni sono un po’ lo specchio del nostro vivere. L’evoluzione della musica pop italiana dagli anni 2000 a oggi riflette un cambiamento significativo nei gusti del pubblico, con un passaggio dalle ballate pop romantiche al predominio di generi più ritmati e dinamici come trap, reggaeton, hip hop e pop rap. Nei primi anni 2000, le ballate pop erano il cuore della musica mainstream. Canzoni come “Fuoco nel fuoco” di Eros Ramazzotti (2000) e “Tre parole” di Valeria Rossi (2001) sono diventate icone del periodo, seguite da brani emozionanti come “Gocce di memoria” di Giorgia (2003). Un tormentone che ha accompagnato l’estate del 2005 è quello di Povia “I bambini fanno ooh“, mentre nel 2008 a farla da padrone era “A te” di Jovanotti.

Negli anni recenti, il panorama musicale italiano ha subito un’evoluzione o un’involuzione con brani come  “Italodisco” dei The Kolors che è stata la hit più amata del 2023, mentre il feat tra Blanco e Sfera Ebbasta con “Mi fai impazzire” (2021) ha portato una ventata di energia, diventando uno dei brani più ascoltati, sette volte Disco di Platino. Le collaborazioni tra artisti italiani e internazionali hanno fatto emergere la figura di Ana Mena, che ha contribuito a due hit estive di grande successo: “Una volta ancora” con Fred De Palma (2019) e “A un passo dalla luna” con Rocco Hunt (2020), con melodie coinvolgenti e ritmate che hanno conquistato il pubblico.

Questo cambiamento evidenzia come il pop tradizionale degli anni 2000 abbia lasciato spazio a generi più dinamici, riflettendo l’apertura del mercato musicale italiano a influenze globali come la trap e il reggaeton, segnando una nuova era musicale. Lo studio ha confrontato, inoltre, le canzoni italiane più ascoltate su Spotify e YouTube mettendo in luce alcune differenze, nonostante gli artisti più popolari siano spesso gli stessi. Su Spotify, la canzone più ascoltata è “Torna a casa” dei Måneskin con 218 milioni di stream, un chiaro segnale del successo della band a livello globale. Seguono “Mi fai impazzire” di Blanco e Sfera Ebbasta e “Una volta ancora” di Fred De Palma e Ana Mena.

Su YouTube, invece, c’è un’inversione nelle posizioni: “Una volta ancora” è la canzone con il maggior numero di visualizzazioni (296 milioni), mentre “Torna a casa” scende al terzo posto con 180 milioni di visualizzazioni. Un’altra distinzione interessante è la presenza di brani più datati su YouTube rispetto a Spotify. Mentre su Spotify il brano più “vecchio” nella classifica è “A te” di Jovanotti con 71 mila stream, su YouTube ci sono diverse canzoni più longeve che continuano a riscuotere successo. Ad esempio, “Guerriero” (2015) e “L’essenziale” (2013) di Marco Mengoni. YouTube è quindi spesso utilizzato per rivedere e ascoltare brani del passato, mentre Spotify tende a riflettere i gusti del momento, specialmente tra i più giovani. Se volete saperne potete visitare il Sito di Preply. A tutta Musica dunque!

Credito fotografico:

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