Spero di non rovinare l’idioma di Dante”. Davanti alla Camere riunite a Montecitorio, Re Carlo fa il suo intervento in lingua italiana e inizia con un riferimento al sommo poeta. Poi rende omaggio alla memoria italiana, dalla Resistenza al nazifascismo alla figura di eroe antimafia di Giovanni Falcone.
Ricorda inoltre come sia “la prima volta che un sovrano britannico si rivolge a un Parlamento italiano. L’Italia è un Paese molto caro al mio cuore e a quello della regina. Ho compiuto 18 visite ufficiali negli ultimi 40 anni qui. È una grande gioia. Ogni volta ho imparato qualcosa di più su questa nazione. Sono stato con voi nei momenti più felici e quelli più tristi, come un vecchio amico. Non dimenticherò mai la mia visita a Venezia o quella ad Amatrice all’indomani del tragico terremoto. Oggi sono qui con uno scopo, ribadire la profonda amicizia tra Il Regno unito e l’Italia e impegnarmi a rafforzare ancora di più la nostra amicizia”.
Ha poi affrontato due dei temi che più gli stanno a cuore: la pace e gli effetti della crisi climatica: “Oggi l’eco dei temi di 80 anni fa riecheggia sulle nostre nuove generazioni che vedono nei loro tablet che la pace non può essere data per scontata. I nostri Paesi sono stati accanto all’Ucraina e le nostre forze armate sono a fianco della Nato. Siamo grati del ruolo che l’Italia svolge ospitando basi della Nato. Collaboriamo strettamente nel g7. Proprio come siamo uniti nella difesa dei nostri valori e lo siamo anche nella difesa del nostro pianeta. I nostri Paesi stanno subendo gli effetti dei cambiamenti climatici. Spero che mi perdonerete che i moniti che lanciai 16 anni fa sull’emergenza climatica sono tristemente confermati dagli eventi. Le tempeste estreme oggi si consumano ogni anno, moltissime specie rischiano di estinguersi, la posta in gioco è altissima: l’Italia ospita il più alto numero di specie animali in Europa “. Proseguendo nel suo intervento, Re Carlo ha anche sottolineato come Virgilio ” comprese il rispetto che è dovuto alla natura”, definendolo ” il padre dell’agricoltura sostenibile. Nelle Georgiche parlò del rispetto dei cicli naturali della terra, dell’impollinazione delle api, e perfino del compostaggio della materia organica”.
Ma i guasti provocati dal cambiamento climatico sono ancora attuali e richiedono prima di tutto una condivisione d’intenti. Per questo, Re Carlo considera “profondamente incoraggiante vedere Italia e Regno Unito lavorare insieme per contrastare la perdita di biodiversità e ridurre le emissioni. Non posso che plaudire agli imprenditori italiani per i loro successi pioneristici: dalla prima centrale geotermica al mondo alla prima installazione di contatori intelligenti a livello nazionale. Oggi ho avuto il piacere di incontrare imprenditori nel campo della transizione energetica: dal loro successo dipende il futuro di tutti noi”.
La chiusura è un invito alla cooperazione e all’ottimismo. E per questo, il sovrano torna ancora a Dante: “Qualunque siano le sfide e le incertezze che affrontiamo come nazioni, nel nostro continente e oltre, possiamo superarle insieme. Lo faremo insieme. E quando lo avremo fatto, potremo dire con il sommo poeta: `E quindi uscimmo a riveder le stelle´”.