17 Maggio 2024
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Cronaca, Food

Classifica delle diete, in cima la mediterranea

20.01.2024

Sulla strada per diventare Patrimonio dell’umanità. Dieta Dash, dieta Mind, dieta Mayo, sono tutte diete che fanno benissimo, ma quella mediterranea resta in cima per i suoi benefici su salute e longevità, e soprattutto come eccellente rimedio per alcune restrizioni culturali, adatta a chi segue diete halal o kosher.

La dieta mediterranea è stata proclamata la migliore al mondo nel 2024, secondo il ranking dei media statunitensi U.S. News & World’s Report’s. Lo segnala la Coldiretti che sottolinea come questa dieta, basata sul modello alimentare studiato dall’americano Ancel Keys, abbia prevalso tra 30 opzioni, ottenendo un punteggio dell’85,1%. Seguono la dieta Dash, contro l’ipertensione, e la dieta Mind, contro il declino cognitivo, mentre al quarto e quinto posto si classificano rispettivamente la dieta Mayo, basata sulle proteine, e la dieta flexariana, incentrata sulla flessibilità alimentare.

Secondo la Coldiretti, la facilità di adozione della dieta mediterranea, adatta alle famiglie e basata su ingredienti semplici, è un fattore chiave del suo successo. Promuove un consumo moderato di grassi sani, come l’olio d’oliva, e riduce l’assunzione di grassi malsani. Adatta a chi segue diete halal o kosher, questa dieta è salutare per il cuore, contribuendo alla riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, migliorando la salute cardiovascolare e riducendo il rischio di malattie cardiache e ictus.
La Coldiretti sottolinea, inoltre, i benefici per il cervello derivanti da frutti di mare, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali, elementi tipici della dieta mediterranea. I suoi componenti, come il vino, sono stati difesi dalle accuse di promuovere diete basate su cibi ultraprocessati o artificiali. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari – continua la Coldiretti – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli, in provincia di Salerno. È un tesoro del Made in Italy che ha consentito all’Italia livelli di longevità fra più alti al mondo, ma è oggi a rischio – denuncia Coldiretti – a causa degli effetti del cambiamento climatico. Il moltiplicarsi di eventi estremi lungo la Penisola ha provocato nel corso del 2023 oltre 6 miliardi di danni all’agricoltura nazionale, con il crollo dei raccolti nazionali che mette a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea, secondo Coldiretti.

Il risultato sono riduzioni che vanno dal 20% per il vino al 30% per le pesche e nettarine e del 63% per le pere, ma ad essere praticamente dimezzato – conclude Coldiretti – è anche il raccolto di miele con le api, che sono vere e proprie sentinelle dello stato di salute dell’ambiente, mentre cala anche la produzione di pomodoro.

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