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Spazio

Elon Musk e Jeff Bezos si accordano, il cosmo cade nelle mani dei privati

06.12.2023

Il progetto Kuiper di Amazon mira a creare una vasta costellazione di satelliti internet contro il consolidato sistema Starlink di Musk che attualmente ne conta 5000. L’obiettivo di Bezos è quello di lanciare 3.236 satelliti proprio grazie a questo accordo. Ci sarà pace nello Spazio dopo questa privatizzazione del cosmo che sta sollevando le preoccupazioni di militari e politici?

La rivalità tra Elon Musk e Jeff Bezos ha trovato pace nello Spazio. Ovviamente si tratta di un matrimonio di interessi, ma di sicuro ha fatto notizia nel panorama delle Big Tech, sempre pronte ad espandere i loro business da miliardi di dollari. Amazon ha recentemente siglato un contratto con SpaceX, l’azienda spaziale di Musk, per lanciare in orbita i suoi satelliti Internet, aprendo la strada a una collaborazione senza precedenti. La partnership prevede il lancio di tre razzi Falcon 9 a partire dalla metà del 2025, nell’ambito del progetto Kuiper di Amazon che mira a creare una vasta costellazione di satelliti Internet. La cosa curiosa è che Kuiper è stato pensato per sfidare il già consolidato sistema Starlink del proprietario di Tesla, che attualmente conta su circa 5.000 satelliti, e che Amazon ambisce a lanciarne 3.236 satelliti proprio grazie a questo accordo. Segnando l’inizio di una competizione accesa nello spazio che però non impedisce appunto la firma appena messa sul contratto.

Sebbene i dettagli finanziari dell’accordo non siano stati resi noti, è noto che SpaceX richiede un pagamento di 67 milioni di dollari per ogni volo. In un approccio tipicamente muskiano, Elon ha comunque affermato sulla sua piattaforma X «lanciamo satelliti di una rivale senza fare un favore ai nostri. Onesti e leali», e questo è un gesto che sottolinea la sua filosofia di concorrenza aperta. Sottolineata tra l’altro dal suo recente commento riguardo a Blue Origin durante un’intervista: «Penso che sia positivo che investa e spenda soldi nel produrre razzi».

La società spaziale di Bezos è però in ritardo rispetto a SpaceX, ed ecco dunque il perché di questa partnership. Che punta sempre di più a quella privatizzazione del cosmo che sta sollevando le preoccupazioni di militari e politici, sia per i contratti miliardari firmati con il governo americano che per il traffico “intasato” creatosi per il continuo lancio di razzi e satelliti. Amazon, per esempio, ha ordini per più di 77 lanci con altre società come United Launch Alliance, Arianespace e ABL, e intende investire più di 10 miliardi di dollari per costruire appunto la sua rete Kuiper. Mentre Musk, oltre a Starlink, pensa un giorno di poter colonizzare Marte e per questo continua i suoi test: recentemente ha di nuovo lanciato un modello della sua Starship, che è stata fatta esplodere quando il centro di controllo ne aveva perso i contatti. Lui però ha giudicato la prova «un successo», visto che sette mesi prima il volo di una versione meno aggiornata del vettore era durato solo quattro minuti. In sintesi: avendo tanti miliardi di dollari da investire, Musk è sicuro che i suoi fallimenti lo porteranno al traguardo finale. E l’accordo appena raggiunto con Bezos servirà appunto a riempire ancora di più il portafogli per poterlo raggiungere. E magari, chi lo sa, consegnare un giorno i pacchi di Amazon ai marziani.

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