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Scienza e tecnologia

In Italia si lavora al supercomputer con la fusione nucleare

07.06.2023

È arrivato il momento di una mente più sofisticata e complessa di quella umana. Si tratta di un vero e proprio “mostro” (Hpc), in grado di effettuare quasi 47 milioni di miliardi di operazioni al secondo.

Quando il cervello umano non basta, allora arriva il momento di una mente più sofisticata e complessa. Superati i tempi di “2001 Odissea nello spazio”, quando Al 9000 si impossessa dell’astronave di Keir Dullea, oggi la realtà dà spettacolo e continua a superare la fantascienza, e lo fa a suon di milioni di euro.  È di qualche giorno fa, infatti, l’avvio di una collaborazione che vede l’Italia in prima linea per la ricerca nel campo della fusione nucleare. Un’energia, nel caso si riuscisse a imbrigliare, praticamente illimitata.

Da decenni ormai si cerca di riprodurre lo stesso meccanismo che avviene nel nostro Sole e nelle stelle, ma i risultati sono ancora lontani. E allora ecco che spunta il supercomputer che avrà il compito di affiancare gli scienziati nell’incredibile quanto affascinante ricerca.

Si tratta di un vero e proprio “mostro” in grado di effettuare quasi 47 milioni di miliardi di operazioni al secondo che verrà installato in provincia di Bologna, più precisamente presso la sede di Cineca (Consorzio Interuniversitario del Nord-Est per il calcolo automatico, ndr) a Casalecchio di Reno entro la fine di quest’anno.

Per capirne la potenza basti pensare che una persona mediamente intelligente, ma con una certa propensione alla matematica, riesce a fare un’operazione – come ad esempio 694 + 432 – in circa 1 secondo. «Hpc (High performance computing, questo l’acronimo del mostro) – spiega il presidente Cineca Francesco Ubertini – sarà dedicato alla simulazione numerica della fisica del plasma e all’analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare». L’accordo di collaborazione riguarda tre colossi: Enea, EuroFusion e Cineca, appunto, per un investimento di 50 milioni di euro.

«Con questo nuovo progetto il CINECA – continua Ubertini – si conferma uno dei più importanti centri di supercalcolo a livello internazionale e l’ecosistema del Tecnopolo di Bologna una delle maggiori concentrazioni di sistemi di calcolo ad alte prestazioni a livello mondiale. L’accordo – aggiunge – è il proseguimento di una collaborazione iniziata nel 2016, per estendere alla comunità scientifica della fusione nucleare una partizione del supercomputer Marconi. Nel 2020 il sistema Marconi si è classificato tra i primi 10 più potenti al mondo, aprendo la strada alla realizzazione del progetto del Leonardo, oggi al 4° posto al mondo, e alla realizzazione di questo nuovo supercomputer dedicato in esclusiva alla ricerca sulla fusione».

Per la fusione nucleare è in atto una vera e propria competizione planetaria. L’ultimo risultato è arrivato alcuni mesi fa dagli Usa. L’ennesimo passo per l’utilizzazione dell’energia illimitata è stato conseguito presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California. Dopo una serie di esperimenti è stata ottenuta la produzione di 3.15 Mega Joule di energia da reazioni di fusione a fronte di 2.05 MJ di energia iniettata. Più semplicemente va detto che, per la prima volta nella storia di queste ricerche, l’energia prodotta dalla fusione è risultata maggiore di quella immessa. Il sogno dell’Umanità si avvicina e, come decantava doctor Octopus in Spiderman 2, «finalmente la potenza del Sole nel palmo della mia mano».

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