3 Dicembre 2024
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Cultura

Mappa mundi, risposte sulla vita

Le carte geografiche hanno l’obiettivo di raccontarci il mondo nelle sue diverse espressioni. Topografiche, geografiche, politiche, nautiche, litologiche che siano, abbiamo il dovere di decifrare i loro contenuti per comprendere al meglio la nostra realtà. Il focus.

Una carta geografica appesa alla parete può passare inosservata, per quanto siamo avvezzi a sapere che, tanto, c’è disegnato il mondo. Possiamo quindi dare per scontata la nostra capacità di riconoscerne il contenuto, anche il più recondito (che pare non interessarci), in tratteggi e colori. Ma ad uno sguardo più attento, il suo “mondo” è molto più articolato e può parlarci di una realtà “virtuale”, ma concreta, possibile da decifrare, tra scelte “ideologiche”, storie di vita, simboli e colori.

Sappiamo che per saperla leggere occorre comprenderne i presupposti: la “mappa” (dall’inglese “map”, che deriva dal latino “tovaglia”, con la nota espressione “mappa mundi”) è ridotta, approssimata, simbolica. Riporta, cioè, sia le dimensioni della Terra su un foglio di carta, in modo proporzionalmente ridotto, sia la sua superficie curva su un piano, nella maniera meno deformata possibile, utilizzando un’adeguata simbologia (segni che veicolano significati) per gli “oggetti geografici”. La riduzione avviene tramite il rapporto che chiamiamo “scala”.
Il reticolato formato da meridiani e paralleli è oggettivabile, anche se non visibile. Il calcolo della latitudine, da poter effettuare con un’asticella infissa nel terreno che serve a misurare l’angolo formato dalla sua ombra, e della longitudine, complesso per le relazioni e le approssimazioni da considerare circa il percorso del Sole attorno alla Terra, crearono non pochi grattacapi a conquistatori ed esploratori come Alessandro Magno, Cristoforo Colombo e James Cook. Fu il matematico Snellius a esporre nell’Eratosthenes Batavus i principi teorici della “triangolazione”, utile ai fini del rilevamento topografico prima dell’avvento della fotografia aerea e da satellite.

Avvicinandoci ad una mappa dobbiamo porci, per una visione consapevole, una prima domanda: qual è la sua finalità? I prodotti cartografici hanno l’obiettivo principale dell’orientamento. Le carte topografiche disegnano la maggior parte degli oggetti geografici visibili sul terreno, dando maggiore evidenza alle vie di comunicazione. Le carte geografiche speciali sono disegni che illustrano la situazione del tempo, carte nautiche dedicate a coste e fondali per la navigazione, oppure carte geologiche e litologiche, con i tipi di rocce e la loro distribuzione.

Diverse sono le carte tematiche, da valutare con attenzione, alle quali ci avviciniamo per l’interesse di comprendere fenomeni umani, come la densità abitativa, entro limiti amministrativi prestabiliti. Qui, i metodi cartografici e statistici interagiscono traducendosi anche in diagrammi (cartesiani, circolari, in istogrammi, aerogrammi e via dicendo). Fondamentale è dare il giusto rilievo ai colori. Per essere capita con immediatezza, i simboli seguiranno proporzionalmente le gradazioni sulla base dell’intensità del fenomeno. Se è in bianco e nero, ci saranno il grigio e le campiture, se è a colori la gradazione sarà continua: ad esempio dal giallo, al rosso al marrone sempre più inteso.

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