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Personaggi

Rossella Muroni e il pensiero circolare

02.04.2024

L’agire è nella natura di Rossella Muroni. Mamma di Simone e Samuele, appassionata di Aikido, è stata presidente nazionale di Legambiente e vicepresidente della Commissione ambiente della Camera.

«Tra il pessimismo e lottimismo scelgo lattivismo». Questa frase rappresenta al meglio Rossella Muroni. 50 anni, attivista (per caso) da una vita. In lei c’è da sempre il germe della partecipazione: già a 14 anni è tesserata FGCI – Fronte della Gioventù Comunista Italiana, e una volta alluniversità si iscrive allUnione Sindacale degli studenti. La sua carriera nel mondo dei diritti ambientali inizia nel 1996, quando entra in Legambiente come addetta alle fotocopie. Un lavoro umile, ma necessario, punto di partenza per una bella storia: dalle prime battaglie contro linquinamento fino alla nomina di direttrice e poi presidente di Legambiente, cariche che ha ricoperto per dieci anni. «È stato un periodo meraviglioso, vissuto coinvolgendo anche i miei figli nelle pulizie delle spiagge o nei viaggi itineranti – dice Rossella –. Lattivismo è ciò in cui credo, è ciò che sono». E sempre sarà, anche se ora è impegnata in altri progetti come presidente di Nuove Ri-Generazioni e co-coordinatrice del Gruppo di lavoro sul Goal 11 “Città e comunità sostenibili” per l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).

Sono passati molti anni dalle prime manifestazioni di Rossella Muroni e il problema è tuttaltro che risolto: «Greta Thunberg e i Fridays For Future sono riusciti a realizzare un obiettivo che noi ambientalisti âgé non abbiamo raggiunto: riempire le piazze in nome dei dati scientifici – dice –. Manca però lanello di congiunzione, il regolatore istituzionale che trasforma quanto detto dalla scienza in politiche di welfare e sviluppo sostenibile». Anche per questo motivo Rossella guarda con preoccupazione al 2030, data entro cui «dovremo aver ottenuto significative riduzioni di CO2, il 20% di restauro degli ambienti naturali». Traguardi che siamo ben lontani dal conseguire. «Anche se la consapevolezza negli ultimi anni è aumentata notevolmente, il cammino prosegue troppo lentamente per arrivare pronti entro il 2030: c’è un sistema che resiste al cambiamento che i decisori politici non sono in grado di scardinare».

Mentre descrive il quadro attuale emerge la personalità combattente di Rossella che, da parlamentare, ha bloccato con il suo corpo un pullman pieno di migranti in procinto di essere trasferiti presso un altro centro di accoglienza per lennesima volta. Anche questo è attivismo, nella forma più potente che esista. È mettere la faccia, è stare fisicamente dove i diritti vengono calpestati.

È pensare al bene degli altri, prima del proprio: «Nonostante soffra di mal di mare, ho sempre partecipato alle iniziative di Legambiente per la pulizia dei fondali marini». Dall’Isola di Pantelleria fino al Monte Bianco: gli ideali hanno fatto di Rossella una donna che mobilita e si mobilita. «Vivere per la comunità ti regala lopportunità di imparare tanto dagli altri. Devo molto a Lucia Venturi, responsabile scientifica di Legambiente e ora direttrice generale della Fondazione Bioparco di Roma». E nel dolce ricordo del passato, Rosella regala la più bella definizione di attivismo mai esistita: «un pensiero circolare che si rinnova continuamente».

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