2 Febbraio 2025
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Ambiente, Mobilità

Sui Suv (forse) l’Italia ci ripensa

02.02.2025

Stop nella legge finanziaria alle agevolazioni fiscali per i fuoristrada inquinanti. Ma la trappola è nel Milleproroghe

Se i Suv fossero un Paese, sarebbero il quinto produttore mondiale di emissioni di CO2. La provocazione è dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) che in uno studio ha certificato come nel 2023 oltre 360 milioni di Suv abbiano generato emissioni di CO2 pari a 1 miliardo di tonnellate, un aumento di circa 100 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente. Questo aumento ha rappresentato oltre il 20% della crescita delle emissioni globali di anidride carbonica legate all’energia. Dati preoccupanti se consideriamo che nel 2023 i Suv hanno rappresentato il 48% delle vendite globali di auto nel 2023.

In questo quadro si inserisce il boom di immatricolazioni che in Italia ha riguardato proprio i Suv. Una performance resa possibile anche da una particolarità tutta nostra e che riguarda le sovvenzioni alle auto aziendali con benefici fiscali, come racconta uno studio di Transport & Environment (T&E) riportato da Anna Donati su Quale Energia, che li ha quantificati in sedici miliardi di euro l’anno. Un vizietto che non riguarda solo l’Italia: nei cinque maggiori Paesi dell’Ue, le esenzioni fiscali per le auto aziendali a benzina e diesel costano ai contribuenti 42 miliardi di euro all’anno.

Flotte inquinanti
Per comprendere la portata dei numeri occorre considerare che il 60% delle immatricolazioni in Europa riguarda proprio le auto aziendali, le cui flotte vedono i Suv presenti in maniera predominante. “In Italia assistiamo a una percezione distorta del mercato. Infatti, pensiamo poco al comparto delle flotte aziendali, un mare magnum dove sono presenti diversi profili: le auto delle aziende, i taxi e le auto in benefit in kind”, afferma Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia. Proprio quest’ultimo profilo è stato messo sotto la lente d’ingrandimento dello studio che ha rilevato come in Italia un Suv concesso come benefit a un lavoratore comporta un risparmio fiscale di 16.400 euro. Dei 16 miliardi di euro totali di esenzioni fiscali mappate nel focus sull’Italia, 5,8 miliardi sono destinati a sovvenzionare i fuoristrada.

“Nonostante i progressi nell’efficienza dei consumi e nell’elettrificazione, la tendenza verso veicoli più pesanti e meno efficienti come i Suv, che emettono circa il 20% in più di emissioni rispetto a un’auto media di medie dimensioni, ha in gran parte annullato i miglioramenti nel consumo energetico e nelle emissioni ottenuti in altre parti del mondo”, denuncia la Iea. Ancora oggi nel mondo più di un’auto su quattro in circolazione è un Suv, la maggior parte dei quali sono veicoli convenzionali con motori a combustione interna che richiedono batterie più grandi, aumentando l’uso di minerali critici e sollevando questioni di sicurezza urbana a causa delle loro dimensioni e del loro peso.

Misure e provvedimenti
Per affrontare queste sfide, diversi Paesi stanno adottando misure specifiche. Francia, Norvegia e Irlanda, per esempio, stanno esplorando quadri legislativi per contenere la domanda di Suv. Grandi città come Parigi e Lione hanno introdotto tariffe di parcheggio più elevate nelle aree urbane, cercando di scoraggiarne l’uso. “Il passaggio dalle auto a combustibili fossili ai veicoli elettrici è una strategia chiave per raggiungere gli obiettivi internazionali in materia di energia e clima. Tuttavia – avverte Iea – per un futuro sostenibile sono essenziali anche misure come il corretto dimensionamento dei pacchi batteria dei veicoli elettrici, l’adattamento degli standard di efficienza del carburante in base alle dimensioni dell’auto e gli investimenti in tecnologie innovative delle batterie con prestazioni e durata migliorate, nonché minori requisiti di domanda di materiali”.

Il quadro, però, volge al sereno. Sebbene solo il 5% dei Suv attualmente in circolazione sia elettrico, i fuoristrada rappresentano una quota crescente delle vendite di auto elettriche. Nel 2023, oltre il 55% delle nuove immatricolazioni di auto elettriche sono stati Suv. Naturalmente restano irrisolti i nodi collegati al peso e alla sicurezza, ma almeno per la fonte di alimentazione il progresso è netto. Infine, anche in Italia la politica comincia a dare delle risposte. L’ultima legge finanziaria, infatti, ha riformato il sistema dei sovvenzionamenti, abbassando la tassazione su elettrico e ibrido e alzando quella relativa alle auto inquinanti. Una decisione che ha generato “un gap fiscale significativo che dovrebbe agevolare il mercato elettrico” aggiunge Boraschi. Ma che ha suscitato già le prime stizzite reazioni. Come dimostrano gli emendamenti presentati nel Milleproroghe.

 

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