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140 anni di Edison, produzione energetica decarbonizzata entro il 2040

05.10.2023

Pale eoliche dell'impianto di Foiano di Val Fortore; in alto a sinistra centrale idroelettrica storica.

Festa in casa Edison, il Gruppo annuncia l’obiettivo di arrivare al 90% di produzione energetica decarbonizzata entro il 2040, ma entro il 2030 la componente femminile rappresenterà almeno il 40%.

L’innovazione può nascere anche dall’ispirazione. Nel caso dell’ingegnere Giuseppe Colombo si è trattata di una vera folgorazione avvenuta nelle 1881 alla Mostra Internazionale dell’Elettricità di Parigi, dove Thomas Alva Edison presentò la sua dinamo.  Colombo, presente alla manifestazione, rimase affascinato dal lavoro dello scienziato americano e intuì subito il potenziale immenso dell’elettricità. Decise di portare questa innovazione in Italia e ci riuscì: nell’autunno dello stesso anno fondò a Milano il “Comitato per l’Applicazione dell’Elettricità Sistema Edison in Italia”.

Questa storia, che ha segnato il nostro Paese, ci insegna che il futuro nasce dalle scelte. Che l’energia è cosa pubblica e il progresso è un diritto dell’umanità che dovrebbe essere considerato fondamentale in tutte le carte internazionali.

Dalla fondazione la visione di Edison non è cambiata. Una prospettiva che trova conferma nelle parole di Nicola Monti, Amministratore Delegato. «140 anni fa abbiamo avviato il processo di elettrificazione del Paese e abbiamo inaugurato una nuova era. Oggi siamo un leader della transizione energetica (…) Questo significa guardare sempre avanti e compiere oggi scelte coraggiose stimolando tutti gli attori a un confronto serio e ispirato alla neutralità tecnologica, che integra sicurezza e indipendenza del sistema con sostenibilità economica ed ambientale».

Tutto questo si traduce in «opportunità di progresso per tutti», che la società si impegna a garantire con una strategia proiettata al futuro (e oltre). In occasione dei festeggiamenti per i 140 anni sono state illustrate le mete del cammino: 2030 e 2040.

In particolare, Edison spinge il percorso dell’Italia nella transizione energetica attraverso un piano che prevede investimenti fino a 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030, di cui l’85% allineati con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Una trasformazione che parte dal capitale umano: l’intenzione è di inserire da qui al 2030 una media di circa 300 persone all’anno, dando la priorità a giovani neodiplomati e neolaureati (50%), prevalentemente con curriculum scolastici sulle discipline STEM. «La componente femminile rappresenterà almeno il 40% dei nuovi inserimenti ad elevata scolarità», ha sottolineato l’AD.

Generazione elettrica sostenibile, sicurezza e flessibilità dell’approvvigionamento gas con riduzione delle relative emissioni, servizi energetici a valore aggiunto per clienti e territori per la riduzione ed elettrificazione dei consumi sono i tre assi portanti della strategia 2030 della società.

Per quanto riguarda gli investimenti, è stato annunciato un piano di investimenti da 10 miliardi di euro, di cui circa la metà saranno destinati allo sviluppo di fonti rinnovabili, circa 1 miliardo
ai sistemi di flessibilità e circa 2,5 miliardi ai servizi energetici per la decarbonizzazione dei consumi, la rimanente quota, pari a 1-2 miliardi di euro, sarà destinata alle attività del gas e alla crescita del portafoglio clienti. Edison intende infatti mantenere il proprio ruolo chiave per la sicurezza e l’autonomia energetica del Paese con un portafoglio gas flessibile e sempre più decarbonizzato, grazie a green gas come l’idrogeno e il biometano. L’obiettivo del Gruppo al 2030 è continuare a soddisfare il 20% della domanda italiana di gas con i green gas che rappresenteranno circa il 5% del portafoglio.

Il futuro è quindi questione di scelte. Alcune di queste hanno anche un carattere simbolico: quest’anno Edison diventa Fondatore Permanente del Teatro alla Scala. Un legame profondo che si fortifica. Esattamente 140 anni fa Edison illuminò per la prima volta con luce elettrica il Teatro alla Scala, grazie all’energia generata dalla prima centrale termoelettrica dell’Europa Continentale di via Santa Radegonda, a pochi passi dal Duomo di Milano. Non è la storia che si ripete, ma il presente che guarda al passato per correre verso il futuro.

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