16 Maggio 2024
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Occhio di Pernice

Algoretica e sottomissione algoritmica

29.04.2024

È lecito chiedersi quale sia la minaccia più incombente per la pacifica convivenza. Perché, se fino alla caduta del muro di Berlino il pericolo comunemente inteso era riferito agli arsenali nucleari, dall’11 settembre 2001 il mondo ha conosciuto nuove forme di tentativi di destabilizzazione che hanno prodotto scompensi sul fronte economico e finanziario nel mondo occidentale, arrivando a creare un clima di indecisione tale da influire sui rapporti internazionali e sulle scelte politiche orientate allo sviluppo, ma anche all’equità. E se, ancora, la pandemia ha rappresentato uno spartiacque nella gestione dei rischi per la salute, una volta superata l’emergenza sanitaria le grandi questioni geopolitiche lasciate allo stato latente sono emerse in tutta la loro drammaticità. Se volessimo porci la domanda su chi doveva fare cosa per fare meglio, non troveremmo una risposta certa né quantomeno univoca. E mentre pensavamo a come gestire la decisione della Russia di invadere l’Ucraina, l’Intelligenza Artificiale ha cominciato ad albergare gradualmente in tutto ciò che regola la nostra quotidianità, dagli apparati di sicurezza ai sistemi di gestione e controllo delle attività lavorative, arrivando a influenzare gli standard decisionali fino a diventare strumento fruibile nelle forme più disparate, attraverso i device di cui disponiamo. Siamo costretti a chiederci se una notizia è attendibile o meno, se un’immagine fotografica è vera o creata ad arte. E così non può e non deve sorprendere che il G7 allargato di metà giugno di Borgo Egnazia in Puglia, dedicato alle sfide, alle opportunità e ai pericoli dell’Intelligenza Artificiale, ospiti l’intervento di Papa Francesco.

A chi fosse sfuggito, lo stesso Pontefice ha basato su questo tema il messaggio del primo gennaio scorso in occasione della Giornata Mondiale della Pace, promuovendo la “Rome Call for AI Ethics”. Non è un discorso di parte, ma una sveglia per un approccio etico e non ingannevole nell’uso dell’Intelligenza Artificiale. È nata, di fatto, l’algoretica. Padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco per l’etica nella tecnologia, ha osservato come un sistema basato sull’Intelligenza Artificiale sia più abile nel surrogare compiti cognitivi più alti che non bassi. Il che significa che, alla lunga, la transizione dei compiti nel lavoro rischiano di produrre disuguaglianze, oltre che impattare sulle relazioni sociali ancor più di quanto già facciano le reti digitali. Ci sono in gioco i metodi di apprendimento, che formano le competenze, come pure quelli di disseminazione del sapere, e le coscienze con la capacità di discernere e assumere le decisioni opportune in ogni circostanza, attraverso il metodo del raffronto e confronto. Il rischio che siano gli algoritmi a prevalere è reale. E la politica deve prenderne atto, per scongiurare il pericolo di una dittatura tecnologica.

Credito fotografico: instagram.com/vaticanolasantasede/

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