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Occhio di Pernice

Avanguardie d’Europa, le conclusioni di Bruxelles

12.04.2024

Sostenibilità e sicurezza sono elementi che non possono essere disgiunti. Tuttavia, non basta affermarlo, bisogna esserne consapevoli. Lo abbiamo sentito dire da Toni Capuozzo, il quale a un anno dall’inizio della pubblicazione di ultimabozza, si è unito alle Avanguardie d’Europa, il forum di discussione lanciato dal giornale, intervenendo al seminario promosso nella sede del Parlamento di Bruxelles, insieme ad autorevoli voci che hanno contribuito a rafforzare il messaggio. Senza fare illusorio. Perché la strada è lunga e il lavoro semanticamente molto impegnativo, in un orizzonte reso fosco da due aree di conflitti a noi più vicine, come il fronte ucraino e quello che contrappone Israele ad Hamas, e da altre sparse nel mondo, di cui si parla meno, ma che ugualmente minano la stabilità di microregioni. Che la sicurezza sia la premessa allo sviluppo sociale ed economico della società civile è palese, come lo è la stabilità che ne consegue in ogni singolo Paese, contribuendo a generare scelte che vadano nella direzione comune, come quella ormai non più eludibile di una transizione ecologica sì, ma ponderata e, per l’appunto, sostenibile.

 

Cosa accadrà dal tempo di oggi, prendendo come riferimento la recente e ammaliante eclissi solare, al prossimo oscuramento diurno della nostra stella datato 12 agosto 2026, nessuno può dirlo. Dunque – recita il pensiero di Toni Capuozzo sul futuro prossimo – la sfida più grande è accettare l’incertezza e saperla leggere. Abbiamo pochissimo peso nel determinare l’evoluzione e la fine dei conflitti. A ben riflettere, ci ricorda, l’unica battaglia vinta è stata il crollo del muro di Berlino. Senza sicurezza non sarebbe avvenuto, perché semplicemente abbiamo dimostrato che nel mondo occidentale si viveva meglio. Questo insegna a cosa possiamo ambire negli anni a venire. La sfida vera è conciliare la sostenibilità ambientale con quella sociale, ovvero una sostenibilità a misura d’uomo. La sicurezza ci difende, non ci fa vincere. Alla fine, ciò che occorre è un modello senza arroganza e utopie ambientaliste. Pensiero e riflessioni cui hanno fatto eco il generale Vincenzo Coppola, artefice della creazione di strutture per la gestione delle crisi civili sotto l’egida Ue, il quale ha rimarcato che avere un sistema di sicurezza che funziona consente alla società di svilupparsi; Marco Bacini, direttore del Master Intelligence per la Sicurezza Nazionale e Internazionale all’Università LUM, che a proposito dell’enorme accelerazione tecnologica seguita alla crisi pandemica, ha richiamato come si sia arrivati ad avere una grande quantità di informazioni e l’esigenza di proteggerle da minacce inedite, multidimensionali e ibride, che si configurano come arma non convenzionale, in grado di generare ingerenze; e Isabella Tovaglieri, europarlamentare, la quale ha proposto la visione di una sostenibilità che permetta, attraverso non una ma più soluzioni alternative, la progressiva decarbonizzazione diventando volano e non ostacolo allo sviluppo, dalla mobilità all’agroalimentare, preservando e valorizzando le vocazioni proprie dell’Europa, rendendo i comparti più competitivi nella sfida alla transizione energetica.

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