16 Maggio 2025
/ 15.05.2025

Brasile, nel 2024 deforestazione giù del 32%

Per la prima volta in sei anni, il Brasile registra un'inversione di tendenza nella lotta contro la deforestazione, ma la strada resta lunga

Per la prima volta in sei anni, il Brasile registra un’inversione di tendenza nella lotta contro la deforestazione. Nel 2024, secondo i dati diffusi dalla rete MapBiomas, la superficie totale disboscata nel gigante sudamericano è calata del 32,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1,24 milioni di ettari. È un risultato incoraggiante, che segna un passo avanti significativo verso l’obiettivo di azzerare la deforestazione illegale entro il 2030, promesso dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

Un calo generalizzato: tutti i biomi in miglioramento

L’aspetto forse più rilevante del nuovo rapporto è che la diminuzione della deforestazione ha riguardato tutti i principali ecosistemi del Brasile. È la prima volta che accade dal 2019, anno di inizio del monitoraggio sistematico di MapBiomas, rete composta da Ong, università e istituti tecnologici. Nel 2023 si era già registrato un calo dell’11%, ma non uniforme: alcuni biomi avevano continuato a perdere copertura vegetale. Nel 2024, invece, anche le zone tradizionalmente più esposte, come il Cerrado e la Caatinga, hanno beneficiato di una riduzione dei tassi di disboscamento.

Il Brasile ospita sei grandi biomi: l’Amazzonia, la Mata Atlantica, il Cerrado, la Caatinga, il Pantanal e la Pampa. Ognuno di questi ecosistemi rappresenta un patrimonio di biodiversità unico, minacciato in misura diversa dalle pressioni antropiche, in particolare l’agricoltura e l’allevamento intensivo.

L’Amazzonia resta fragile: ogni giorno persi oltre mille ettari

Nonostante il progresso generale, la foresta amazzonica continua a subire le conseguenze più gravi. Nel 2024 si sono persi in media 1.035 ettari al giorno – una cifra che, tradotta, equivale all’abbattimento di circa sette alberi ogni secondo. In totale, due terzi della deforestazione avvenuta negli ultimi sei anni ha interessato proprio l’Amazzonia.

Eppure, anche qui ci sono segnali incoraggianti: le aree protette, in particolare i territori indigeni, hanno mostrato netti miglioramenti. Entro il 2024, due terzi di queste zone non hanno registrato alcuna deforestazione, a dimostrazione dell’efficacia delle misure di conservazione se adeguatamente sostenute.

Agricoltura nel mirino: responsabile del 97% del disboscamento

Il rapporto punta il dito contro il principale responsabile della deforestazione: il settore agricolo, che tra il 2019 e il 2024 ha causato oltre il 97% delle perdite di copertura forestale. In sei anni, il Brasile ha visto scomparire un’area verde pari alla superficie della Corea del Sud – quasi 10 milioni di ettari. Un’enormità, che pone interrogativi urgenti sulla sostenibilità del modello produttivo dominante.

Lula e la Cop30: il Brasile punta al protagonismo climatico

I risultati del 2024 arrivano in un momento chiave per la politica ambientale brasiliana. A novembre, la città di Belém, nel cuore dell’Amazzonia, ospiterà la COP30, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Il governo Lula spera che l’evento rappresenti un punto di svolta, non solo per rilanciare gli impegni globali contro il cambiamento climatico, ma anche per riaffermare il ruolo del Brasile come leader nella difesa della biodiversità.

Il rallentamento della deforestazione, pur ancora lontano dall’obiettivo finale, offre una narrazione più ottimista rispetto agli anni bui dell’erosione ambientale incontrollata. È un segnale che, con volontà politica, controllo del territorio e coinvolgimento delle comunità locali, è possibile invertire la rotta.

Il respiro della foresta, tra speranza e allerta

In media, il Brasile continua a perdere 3.403 ettari di vegetazione al giorno. La strada verso la sostenibilità è ancora lunga e disseminata di ostacoli. Ma per la prima volta da anni, la foresta sembra poter riprendere fiato. Resta da vedere se questo trend positivo sarà consolidato nei prossimi anni, trasformando la tregua in una vera e propria rinascita.

CONDIVIDI

Continua a leggere