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Cosa significa il 25 aprile per i nostri giovani di oggi

25.04.2023

I giovani non amano la retorica, ma i nonni ne parlano ai nipoti con l’intento di preservare quello spirito di libertà che ha permesso di vivere in uno Stato democratico, e la raccomandazione di continuare a lottare per difenderlo. Un monito di conservare la memoria.

«Un Paese che ignora il proprio Ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un Domani». L’aforismo è di Indro Montanelli e ha motivo di essere richiamato nella ricorrenza del 25 aprile, il giorno in cui il Paese è tornato libero e unito. Non tutti i giovani lo sanno e il rischio che per molti rappresenti solo una data in rosso sul calendario esiste. Ovvero, mera occasione di ponte festivo. I ricambi generazionali si lasciano alle spalle i racconti di testimoni viventi. I nonni che ne parlavano ai nipoti, senza odio ma con il ricordo del vissuto, raccomandando di preservare quello spirito di libertà che ha permesso di costruire lo Stato democratico e continuare a lottare per difenderlo.

I giovani non amano la retorica, ma hanno bisogno e diritto di capire e sapere affinché gli errori del passato non debbano più ripetersi. Il 25 aprile è una festa per celebrare la liberazione dell’Italia, ma anche occasione per ricordare la fine di uno dei periodi più bui vissuti dall’Europa. Oggi c’è da difendere il futuro facendo tesoro della memoria senza scontri ideologici, quanto piuttosto per riaffermare che le guerre e le oppressioni, purtroppo ancora presenti, vanno ripudiate senza se e senza ma. I giovani che ascoltano in un silenzio raccolto le testimonianze degli ultimi sopravvissuti alla deportazione sono i nuovi semi che devono fare crescere la speranza e la consapevolezza di un passato da non dimenticare perché non più accada. Nelle pagine di storia è scritto con inchiostro indelebile il sacrificio di una generazione che credeva nei valori della libertà e della democrazia, poi riportati nelle pagine della Costituzione.

C’è da parlarne ai nostri giovani. Tutti. Anche a coloro i quali, con origini familiari lontane, sono nati e arrivati nel nostro Paese facendone parte a pieno diritto e godendo dell’istruzione. Letteratura, cinema, teatro e arti gli inalienabili tasselli del grande mosaico di libertà e democrazia. Bisogna fare in modo che i giovani arrivino a possedere una profonda coscienza di cosa ha rappresentato questa data nella storia dell’Italia. Sigillando il pensiero con un altro aforismo, scritto dal Premio Nobel Albert Camus: «la libertà non è che una possibilità di essere migliori».

 

Credito forotgrafico:

Askanews

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