Si sta male quando non si è connessi. Stop al web che assorbe la gioventù. Il 14% trascura sonno e amici per stare su Internet, il 16% si dedica compulsivamente ai videogiochi, l’11% si lascia catturare dalle scommesse online che, parallelamente al gaming, aggiungono un ulteriore rischioso fenomeno. Gravi le conseguenze; ora di agire.
Non sono solo le sostanze stupefacenti o l’alcol a dare dipendenza, anzi da questo punto di vista sono web, gaming, scommesse online a rappresentare tra i più giovani un problema ancora più grave. Il portale Skuola.net ha condotto uno studio a riguardo, e dall’analisi è emerso che un minorenne su sette sta seriamente rischiando di sviluppare una dipendenza digitale.
Il 14% dei giovani trascura il sonno e gli amici per stare su Internet, il 16% si dedica compulsivamente ai videogiochi, l’11% si lascia catturare dalle scommesse online. Inoltre, la previsione è che uno su sei potrebbe diventare un videogiocatore compulsivo, mentre uno su nove rischia di sviluppare ludopatia online.
Il modo in cui Internet viene utilizzato dal 14% degli studenti è potenzialmente rischioso. Una percentuale stabile nel 2023 e nel biennio precedente, ma che ha avuto un’impennata nel periodo della pandemia. I fattori che, se osservati in un adolescente, dovrebbero far scattare il campanello d’allarme nei genitori sono la tendenza a trascurare gli amici, a perdere le ore di sonno pur di rimanere connessi, a manifestare un malessere emotivo quando è offline.
Se i videogiochi non sono da demonizzare in toto, quando si oltrepassa il limite del passatempo possono davvero portare serie conseguenze sulla salute, influendo negativamente sulla psiche con impatto negativo sulla socialità e sul rendimento scolastico. A esserne vittime, con diverso grado di “gravità”, sono soprattutto i maschi: i casi che li riguardano sono il triplo rispetto a quelli delle ragazze. Parallelamente al gaming si sviluppa un altro fenomeno rischioso, quello del gioco d’azzardo: principalmente gratta e vinci (sperimentato almeno una volta dal 74% dei giovani), le scommesse calcistiche (35%), i giochi da casinò (28%), slot-machine e lotteria (24%). Anche in questo caso, la più grande fetta di giocatori è di sesso maschile. Lo spettro della ludopatia è dietro l’angolo: tra di essi il 6,1% ha un profilo di gioco “a rischio” e il 4,8% è classificato come “problematico.”
Questa dipendenza dalla connessione, oltre ai danni per la salute, può avere conseguenze anche sociali sfociando nel cyberbullismo. Le cosiddette challenge, video social in cui i ragazzi si sfidano a compiere una missione, sono sempre più popolari e si ricollegano all’abuso di internet. Anche in questo caso prerogativa per lo più maschile, nel 2023 il 3,8% degli studenti racconta di aver ricevuto un invito a parteciparvi e l’1,3% ha effettivamente aderito. Chi si mette alla prova lo fa principalmente per essere accettato dal gruppo o community. Tra i problemi che ne conseguono, oltre al fatto che a volte si tratta di compiti pericolosi, anche l’esposizione agli attacchi gratuiti e feroci dei bulli.
Sono 1 milione e 100mila giovani quelli che raccontano di aver subito comportamenti violenti online tra offese, insulti, minacce e condivisione di foto personali.
Come più o meno per tutte le opportunità offerte del web, i videogiochi e i social network non sono pericolosi di per sé, ma è pericoloso l’uso che se ne fa.