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La start-up Starting Finance raccontata dal suo Presidente Marco Scioli

02.10.2024

Un’impresa giovane che parla di finanza ed economia e conta una community di milioni di ragazzi e ragazze: è la storia della start-up Starting Finance.

Intervista al co-fondatore e Presidente, Marco Scioli.

Quali erano i Suoi obiettivi professionali prima della nascita della start-up?

«La mia passione per la finanza, l’impresa e l’imprenditoria è sempre stata presente, così come il desiderio di creare qualcosa di mio. Quando insieme a Edoardo abbiamo individuato una lacuna nel mercato che poteva essere colmata, abbiamo deciso di sviluppare un’azienda incentrata sull’educazione e la formazione finanziaria. Questo ci ha permesso di coniugare la passione per la finanza con quella per l’imprenditoria. Parallelamente, ho sempre nutrito un grande interesse per il mondo del calcio e, prima della nascita della startup, avevo considerato di avviare un progetto personale in questo ambito. Tuttavia, la fondazione di Starting Finance durante il periodo universitario ha richiesto tutte le mie energie e non ha lasciato spazio per sviluppare altre iniziative».

Come è nata l’idea di Starting Finance? C’è stata un’evoluzione della sua identità/mission nel tempo?

«Nasce dalla volontà mia e di Edoardo di far avvicinare le persone al mondo della finanza e di voler giocare un ruolo attivo nella loro alfabetizzazione finanziaria. Ritenevamo che temi come gestione delle risorse, investimenti, inflazione e diversificazione dovessero essere conosciuti da tutti, non solo dai professionisti. Abbiamo iniziato a creare contenuti sui social, attirando l’interesse dei giovani, e a organizzare eventi che ha portato alla creazione di club universitari. Oggi Starting Finance ha una delle più grandi community di appassionati di finanza, conta un milione e mezzo di utenti sui social e ha portato alla creazione di trenta club universitari».

Quali sono state le difficoltà maggiori (se ci sono state) nel dare vita a una realtà che parla di finanza in Italia, dove i giovani hanno poca familiarità con il tema?

«In passato, il mondo della finanza era considerato un settore di nicchia. Questo ha limitato l’accesso e la comprensione della finanza ad una cerchia ristretta di persone: è stata sicuramente la difficoltà maggiore che abbiamo riscontrato. Abbiamo rilevato l’importanza di ampliare questo orizzonte e abbiamo lavorato, non con poche difficoltà, per promuovere un’apertura del mercato finanziario. Ci siamo impegnati a fondo per favorire un vero cambiamento culturale, volto a rendere la finanza accessibile e comprensibile anche a un pubblico più giovane e diversificato. Il nostro obiettivo è stato quello di trasformare l’approccio tradizionale alla finanza».

Avete fatto un intervento in Senato a proposito di educazione finanziaria nelle scuole: qual è il progetto o la visione di Starting Finance?

«La visione di Starting Finance riguardo all’educazione finanziaria nelle scuole riflette il nostro approccio a 360 gradi su ogni fronte. Che si tratti dell’online, dove le infrastrutture sono state sviluppate dai giganti tecnologici come Zuckerberg, o delle scuole italiane dove è stata introdotta una legge per l’inserimento dell’educazione finanziaria nell’ora di educazione civica, il nostro obiettivo è portare i contenuti. Abbiamo a disposizione un’infrastruttura tecnologica che ci consente di diffondere i contenuti sui social e una rete di eventi che ci permette di operare nelle università e sul territorio. Ora, con l’introduzione di un’infrastruttura per l’educazione finanziaria nelle scuole, siamo pronti a portare il nostro contributo, utilizzando il nostro linguaggio caratteristico e un approccio interattivo, per rendere l’educazione finanziaria più dinamica, coinvolgente e divertente».

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