15 Maggio 2024
Milano, 14°

Cronaca, Sicurezza

La truffa del “SI” telefonico

26.03.2024

Aumenta il tormento delle chiamate provenienti da numeri sconosciuti per indurci a rilevare la nostra identità e metterci nei guai con una semplice domanda. Esiste un modo per evitarlo, attraverso la concentrazione. Le soluzioni.

Prima o poi è capitato a tutti, e in queste settimane il fenomeno è tornato a ripresentarsi in maniera prepotente: stiamo parlando di quelle telefonate, provenienti da un numero ignoto (talvolta da cellulare, ma non di rado anche da telefono fisso), e in cui la linea si interrompe immediatamente dopo la nostra risposta. Ebbene: dobbiamo stare molto attenti alle parole che scegliamo, se decidiamo di dire qualcosa. A nostra insaputa potrebbe infatti essersi già consumata una truffa in piena regola, anche nota come la “truffa del sì”.
A inquadrare il problema individuando al contempo una soluzione è direttamente l’Unione Nazionale Consumatori. Questo il problema di partenza: dal prossimo 1° luglio 2024 sarà effettivo il passaggio obbligatorio al mercato libero per quanto riguarda luce ed energia, mentre quello del gas è già in corso. Per questo motivo l’assedio dei call center alla cittadinanza è ripreso in maniera martellante, con tanto di rischi di incorrere in conversazioni che a tutti gli effetti attivano un contratto senza la nostra volontà. Il consenso, però, purtroppo c’è. O meglio: sembra che lo abbiamo dato.
Ecco come funziona: dall’altra parte del telefono c’è una persona, perfettamente consapevole dell’identità del proprio interlocutore, che domanda «Sto parlando con il signor Rossi?». Lì scatta la trappola: è facilissimo infatti rispondere d’istinto «Sì». Con i contratti sempre più spesso sottoscritti telefonicamente, quella semplice parola può però essere estrapolata e utilizzata come risposta a una domanda ben diversa. Quella, per esempio, che autorizza l’assenso a sottoscrivere una nuova fornitura energetica.
Il vero guaio, come sottolinea l’Unione Nazionale Consumatori, è che dimostrare di non aver accettato nessun contratto non è sempre immediato. La voce registrata dal call center è infatti la nostra: è reale. E il relativo “Sì” lo abbiamo pronunciato proprio noi. L’associazione, che offre sostegno alla cittadinanza tramite i propri sportelli, suggerisce quindi di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno per «disconoscere il contratto». Questa procedura, tuttavia, è possibile se la truffaldina registrazione del proprio consenso è già avvenuta: per evitare problemi a monte, invece, si possono utilizzare piccoli stratagemmi che richiedono semplicemente un pizzico di concentrazione in più.

Nel caso in cui ricevessimo una telefonata da parte di uno sconosciuto che ci chiede conferma della nostra identità (di cui è già in possesso), è sufficiente evitare la risposta diretta «Sì» e sostituirla con un giro di parole: «Sono io», «Mi dica pure», «Per che cosa mi cerca?», o simili. In presenza di domande più elaborate, invece, il consiglio è di ripetere il verbo per evitare di cadere in fallo. Per esempio, di fronte a un generico «Le è arrivata la bolletta di questo mese?» rispondere «Guardi, mi è arrivata». Oppure, a un «La sua ultima bolletta era più alta del solito?», replicare con «La bolletta era più alta, mi pare». Basta non iniziare, come sarebbe normale, con quel fatidico “Sì” che potrebbe rovinarci la giornata. E non solo.

Condividi