1 Luglio 2025
/ 1.07.2025

Roma, al via i lavori per il primo biodigestore

Quando Cesano e il “gemello” di Casal Selce saranno operativi, si taglieranno 3 mila viaggi l’anno di autoarticolati, con un risparmio diretto di 4,8 milioni di euro. Inoltre si otterranno 20 milioni di metri cubi di metano rinnovabile e 36 mila tonnellate di compost

Roma ha aperto il cantiere del suo primo biodigestore. Ama ha preso possesso dei sei ettari di terreno a Cesano che diventeranno il cuore – anzi, lo stomaco – dell’economia circolare capitolina. Qui, dal 2026, 100 mila tonnellate l’anno di scarti alimentari, erba tagliata e rami potati verranno “digeriti” per restituire metano pulito e compost di qualità a campi e giardini. 

Il progetto, aggiudicato nell’agosto 2024, punta a far diventare ciò che oggi è un costo in un vantaggio ambientale ed economico. Il ciclo è basato su varie fasi: separazione delle impurità, triturazione, digestione anaerobica in assenza di ossigeno. Il biogas prodotto viene purificato fino a raggiungere gli standard del metano di rete, mentre il residuo solido si miscela con sfalci e si trasforma in un compost che profuma di serra piuttosto che di discarica. È una tecnologia collaudata, già sperimentata in duemila impianti italiani e ventimila europei.

Oggi gli scarti umidi di Roma percorrono mezzo Paese per finire in impianti in Veneto e Friuli. Quando Cesano e il “gemello” di Casal Selce saranno operativi si taglieranno 3 mila viaggi l’anno di autoarticolati per un totale di quasi quattro milioni di chilometri, con un risparmio diretto di 4,8 milioni di euro solo di trasporto. Inoltre si otterranno 20 milioni di metri cubi di metano rinnovabile e 36 mila tonnellate di compost.

Il cronoprogramma prevede ventiquattro mesi di lavori. Se tutto filerà liscio il digestore diventerà operativo entro la fine del 2026. “Fin dall’inizio una delle priorità di questa amministrazione è stata quella di invertire radicalmente l’approccio al tema dei rifiuti – ha ricordato l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi – Una Capitale europea moderna ed efficiente, come quella che stiamo costruendo, non può essere soggetta a periodiche crisi derivanti dalla carenza impiantistica e per questo è necessario garantire quell’autosufficienza nel trattamento dei materiali che, grazie a questi impianti ecosostenibili e di economia circolare, è finalmente a portata di mano”.

 “Aggiungiamo un tassello fondamentale ad un percorso, intrapreso assieme a Roma Capitale, che mira a fare della nostra città un modello di eccellenza nell’economia circolare – sottolinea il presidente di Ama Bruno Manzi – Tutte le azioni che stiamo mettendo in campo, previste dal nostro piano industriale e nel Piano di gestione dei rifiuti approvato dal sindaco nella qualità di commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, convergono nella medesima direzione e cioè dotare Roma di una soluzione definitiva e strutturale al ciclo dei rifiuti che assicuri benefici sia ambientali che economici”.

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