Con la ripresa dei viaggi dopo la pausa Covid, il tema dell’impatto ambientale del trasporto tornerà a essere centrale anche alla Cop30, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà a novembre a Belem, in Brasile.
Il punto su cui più spesso si insiste è l’impatto dei viaggi aerei che è indubbiamente alto e che probabilmente richiederà il passaggio a sistemi di alimentazione degli aerei non ancora messi perfettamente a punto (si parla soprattutto di biocombustibili di ultima generazione e di idrogeno).
Ma c’è un altro aspetto che non va sottovalutato e su cui si può intervenire con immediatezza: il cosiddetto ultimo miglio, cioè la tratta urbana del percorso del viaggiatore che sceglie l’aereo. Come spostarsi dalla città all’aeroporto?
Le emissioni di un’auto a benzina
Nelle città in cui l’opzione ferro non c’è, le alternative sono due: l’auto o il pullman. Proviamo a confrontare il rispettivo impatto. L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni di auto nel gennaio 2025 si sono attestate poco sotto i 120 g/km di CO2. Le auto precedentemente immatricolate hanno emissioni superiori e la media quindi è più alta. Ma supponiamo che le emissioni di una persona che viaggia in auto verso l’aeroporto siano solo di 120 grammi per km.
Un autobus interurbano (tipico per trasferimenti aeroportuali) emette circa 822 g CO₂/km in totale. Calcoliamo, per prudenza, che la media di passeggeri sia di 35 passeggeri: significa 23 g CO₂/ per passeggero per chilometro. Per un singolo viaggiatore scegliere il pullman invece dell’auto significa dunque abbattere di 5 volte l’impatto del viaggio urbano.
Condividere il viaggio
Inoltre condividere il viaggio con altri passeggeri diminuisce il numero di veicoli sulla strada, contribuendo a una minore congestione del traffico. E i servizi di navetta per l’aeroporto – considerando carburante, pedaggi e parcheggio – sono spesso più economici rispetto ai costi associati all’uso dell’auto privata.
In conclusione viaggiare in pullman da e per l’aeroporto risulta significativamente più sostenibile rispetto all’utilizzo dell’auto privata, soprattutto se è utilizzata da una sola persona. E il divario potrebbe ampliarsi se le flotte di pullman adotteranno uno shift verso sistemi di alimentazione meno impattanti prima delle auto private. Una possibilità che i governi potrebbero rendere più probabile incentivando il passaggio ai pullman elettrici con facilitazioni e sistemi di ricarica negli aeroporti.