13 Dicembre 2024
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Scienza e tecnologia, Spazio

Maura Tombelli, cacciatrice di asteroidi

Chi ama osservare corpi celesti deve visitare il comune toscano e unirsi, anche per un giorno, al gruppo di astrofili nottambuli per provare a toccare con il cuore l’osservatorio della donna che ha saputo trasformare la scienza in un linguaggio comune per tutti. Dettagli sul progetto.

L’Osservatorio astronomico di Montelupo è la storia di una donna che realizza un sogno. Maura Tombelli ha dato vita a questo luogo di ricerca coltivando la sua passione: quella per l’astronomia. Ora è madre e nonna e il suo sorriso sincero, insieme all’accoglienza premurosa, evoca quello delle persone che abbiamo amato crescendo. Mentre era impegnata nel lavoro e negli impegni familiari, ha avuto l’intuizione di volgere lo sguardo a quel cielo che spesso riserva, a chi non lo sa capire, solo domande.

Gli episodi raccontati nel libro «Per caso…un osservatorio il Beppe Forti», scritto con la sorella Fiorenza ed edito da Felici Editori, sembrano compensare quelli delle vite di troppe persone con talenti non realizzati. La storia dell’osservatorio, aperto dopo peripezie economiche e burocratiche, grazie anche all’impegno dell’amministrazione comunale, nasce dalla curiosità di una bambina che aveva perso di vista una cometa e, da grande, ha deciso di acquistare un telescopio (un Celestron C8). Dopo aver appreso il valore del sacrificio e dell’attesa da suo padre vetraio, seguire i suoi interessi le è stato utile per incontrare le persone che hanno cambiato la sua vita per sempre.

Per divenire il punto di riferimento di molti altri appassionati. Fare la cercatrice di asteroidi non si addice a una bancaria della provincia toscana? Un luogo comune da sfatare, per stimolare ogni persona a credere che uno slancio interiore non sorge per essere represso. Di asteroidi ne ha scoperti centinaia, alcuni di essi portano i nomi di personalità della ricerca e della divulgazione scientifica. Il Beppe Forti è intitolato all’astronomo che ha accompagnato la fondatrice nella realizzazione del progetto, insegnandole a leggere coordinate celesti, a decifrare simboli nella notte stellata, coinvolgendola in eventi di rilievo per il settore. Dopo la partecipazione a numerosi congressi internazionali, con l’esperienza maturata nei più importanti osservatori italiani, come quelli di Asiago e di Campo Imperatore, il viaggio della Tombelli tra tecniche e conoscenze delle caratteristiche degli asteroidi ha avuto inizio. Una vita trascorsa tra lastre fotografiche “ipersensibilizzate” in una pentola a pressione e telescopi, per giungere nel 2018, all’imponente realizzazione di Montelupo.

Gli asteroidi si muovono. Disegnano una traccia sulla lastra fotografica. Lei ha compreso che con uno speciale metodo di esposizione, ottenuto alternando apertura, attesa, chiusura dell’obiettivo per una certa durata di minuti, essi diventano punti esclamativi tra segni puntiformi. Una trasposizione opportuna per acchiappare oggetti nel cielo e divenire la prima donna astronoma non professionista per numero di asteroidi scoperti. Oggi, a chi ama osservare corpi celesti, va consigliato di far tappa nel comune toscano, di unirsi, anche per un giorno, ad un gruppo di astrofili nottambuli e di provare a toccare il cuore della donna che ha saputo trasformare la scienza in un linguaggio per tutti.

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