15 Marzo 2025
/ 7.01.2025

Capodanno ci svela i segreti del Sole

Le comunicazioni non erano possibili a causa dell’intenso flusso di radiazioni, ma il giorno di Capodanno il computer di bordo ha completato la trasmissione dei dati ingegneristici. La sonda spaziale Parker Solar Probe, che deve il suo nome al fisico Eugene Parker, è passata attraverso la corona solare, a una distanza mai raggiunta prima. Il Focus.

Le comunicazioni non erano possibili a causa dell’intenso flusso di radiazioni, ma il giorno di Capodanno il computer di bordo ha completato la trasmissione dei dati ingegneristici. La sonda spaziale Parker Solar Probe, che deve il suo nome al fisico Eugene Parker, è passata attraverso la corona solare, a una distanza mai raggiunta prima. Il Focus.

Alla vigilia dello scorso Natale un oggetto costruito dall’uomo è arrivato ad accarezzare la “chioma” del Sole con una manovra di avvicinamento mai tentata prima, riuscendo a sopravvivere all’intenso calore. La sonda spaziale Parker Solar Probe della NASA è passata attraverso la corona solare, a una distanza di soli 6,1 milioni di km dalla superficie, viaggiando a una velocità di quasi 700mila km/orari e resistendo a temperature vicine ai 1.400 gradi. Quanto è bastato per incamerare una enorme quantità di informazioni utili a conoscere meglio la nostra stella e analizzare i fenomeni che influenzano in particolare il campo magnetica terrestre.

Per avere conferma del successo di questa tappa fondamentale della missione di esplorazione del Sole si è dovuto attendere alcuni giorni, fino a quando l’antenna del Deep Space Network di Canberra (uno dei tre centri della rete mondiale terrestre di comunicazione a supporto delle missioni interplanetarie della NASA) ha ricevuto il segnale che a bordo della sonda tutto stesse continuando a funzionare regolarmente. Durante il passaggio ravvicinato, infatti, le comunicazioni non erano possibili a causa dell’intenso flusso di radiazioni. Il giorno di Capodanno il computer di bordo ha completato la trasmissione dei dati ingegneristici, confortando sul proseguimento della missione, mentre la ricezione dei dati scientifici è attesa a fine gennaio.

Dal momento in cui Parker Solar Probe avrà trasferito le informazioni raccolte, gli astrofisici si metteranno al lavoro per acquisire quegli indicatori che, si spera, permettano di comprendere meglio come la corona possa raggiungere una temperatura di milioni di gradi centigradi mentre la superficie sia più fredda. E ancora, l’origine del vento solare e come avviene la forte accelerazione delle particelle cariche di energia che raggiungono così grandi velocità.

La sonda Parker Solar Probe deve il suo nome al fisico Eugene Parker, che per primo teorizzò l’esistenza del vento solare. La sua missione è iniziata nel 2018. La sonda ha sfruttato l’orbita di Venere per guadagnare velocità e avvicinarsi sempre di più al Sole. Già nel 2021, durante il penultimo passaggio ravvicinato alla nostra stella, la sonda era riuscita a fotografare da vicino per la prima volta delle strutture chiamate “flussi coronali”, vale a dire la fonte di flussi di vento solare che talvolta producono tempeste geomagnetiche, e distinguere i confini della corona. Il transito all’interno della corona solare, completato con successo lo scorso 24 dicembre, ha rappresentato una opportunità senza precedenti per svolgere indagini scientifiche dirette che potrebbe aumentare di gran lunga il bagaglio di conoscenza della nostra stella.

Credito fotografico: NASA.

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